Siamo ormai alle battute finali di un’entusiasmante stagione di Championship, che si concluderà sabato nella splendida cornice di Wembley, con la finale dei playoff tra Hull City e Sheffield Wednesday. Per entrambi i club raggiungere la massima serie sarebbe una nuova vita, ma solo una di loro potrà affrontare le big dell’Inghilterra nella prossima stagione, ma soffermiamoci ora sulla stagione delle Tigers, che sono giunti quarti nella stagione regolare, appena dietro a Brighton, Middlesbrough e Burnley, protagonisti di una volata strepitosa che ha visto la sconfitta, per l’ennesima volta delle Seagulls, poi eliminate dal Wednesday.
Protagonisti di una stagione nel complesso molto positiva, gli uomini di Steve Bruce sono stati in grado di mantenere un ritmo piuttosto costante da settembre a maggio, infilando anche qualche lunga serie positiva. Il quarto posto è il risultato più adatto a questo ritmo: infatti, seppur i punti persi con le piccole sono stati davvero pochi, è mancata una marcia in più negli scontri diretti con le squadre che poi si sarebbero accaparrati la Premier per via diretta, e con quelle che sono entrate nei playoff. Entrando nel dettaglio di questo argomento possiamo infatti notare che tra andata e ritorno contro Derby County, Sheffield Wednesday, Brighton, Middlesbrough e Burnley, gli arancio-neri hanno totalizzato soltanto 9 punti su 30 disponibili, lasciando quindi ben 21 punti per strada in 10 partite. Tuttavia sembra che le energie siano uscite proprio nella parte finale della stagione, anche se nella semifinale dei playoff, contro le Rams, è arrivata una sonora sconfitta che ha posto lo score finale tra andata e ritorno sul 3-2, risultato sufficiente per volare a Wembley.
Steve Bruce quest’anno ha potuto puntare forte su qualche elemento di fiducia, protagonista di una stagione ad alti livelli. Stringendo il cerchio, focalizziamo l’attenzione su qualche fattore rilevante: parliamo della costanza di prestazione di Odubajo, Clucas, Robertson e El Mohamady (tutti con piu di 50 presenze da agosto ad oggi), dell’esperienza di Huddleston, il dinamismo e gli inserimenti di Diamè e la qualità di Abel Hernandez e Snodgrass. L’attaccante uruguaiano ex-Palermo ha finalmente trovato una buona tenuta fisica, segnando ben 22 gol grazie alle sue qualità. Steve Bruce è stato molto bravo a, come si dice in gergo, “creare il nocciolo della squadra”: questo ha consentito di poter inserire nel progetto Hull City parecchi giocatori, e ne sono stati utilizzari ben 29, un numero non indifferente, ma sempre mantenendo la colonna vertebrale delle Tigers. Steve Bruce in effetti è un allenatore di buon livello, e non sarebbe una sorpresa vederlo trionfare anche nella finale dei playoff.
Lo Sheffield Wednesday ovviamente non resterà a guardare (sugli Owls ci sarà un focus dedicato nella giornata di domani), dato che arriva vicinissimo alla Premier League dopo ben 16 anni. Vincere a Wembley per loro sarebbe qualcosa di strepitoso, ma in generale è proprio l’Hull City a partire da favorito nella sfida di sabato (calcio d’inizio alle 18 italiane). Anche la storia recente dei due club da ragione all’Hull: infatti, nello spazio di 9 anni, le Tigers hanno trascorso 4 stagioni nella massima serie, acquisendo maggiore esperienza rispetto a molte altre truppe di Championship.
Il KC Stadium è pronto per la Premier League, e rappresenta a pieno le ambizioni future del club: fondato nel 2002, è un vero e proprio biliardino nella città di Kingston-upon Hull, e spera vivamente che il City raggiunga ancora la Premier League.
Manca solo l’ultimo grande passo per raggiungere la gloria. Vincere la finale di Championship porterebbe nelle casse dell’Hull City poco meno di 150.000.000 £, una cifra fuori dal mondo. Non a caso negli ultimi anni il torneo tra la terza, quarta, quinta e sesta è stato ribattezzato Golden Cup, e assegna alla società vincente, per capirci, 10 volte i soldi che si avrebbero vincendo la Champions League. Ecco perchè l’Hull City deve fare di tutto per uscire vincitore: un nuovo futuro è giusto dietro l’angolo…
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