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Il caos calmo di Hugo Ibarra e del Boca Juniors

Lo scorso luglio, il Boca Juniors è andato incontro all’ennesimo, possibile, terremoto del suo passato recente, contraddistinto da montagne russe dentro e fuori dal campo: a seguito dell’eliminazione negli ottavi di Copa Libertadores per mano del Cortinhians, gli Xeneizes esoneravano un Sebastián Battaglia ormai in lotta con spogliatoio e dirigenza, sostituendolo con l’allora tecnico della Reserva, Hugo Ibarra.

Per il León Battaglia, giocatore più vincente della storia Azul y Oro (17 titoli con il club tra il 1998 e il 2012), meno di un anno sulla panchina di casa alla Bombonera, a sua volta subentrando all’esonerato Miguel Ángel Russo e venendo promosso da allenatore della Reserva, l’equivalente della nostra Primavera. Battaglia, nelle sue 55 partite alla guida del Boca, ha comunque portato a casa 2 titoli: la Copa Argentina nel 2021 e la Copa de la Liga Profesional nel 2022.

Le circostanze in cui si era consumato l’esonero di un idolo come Battaglia non lasciava presagire un grande prosieguo di stagione: squadra subito fuori dalla Libertadores, molti giocatori chiave messi in discussione (su tutti Darío Benedetto, autore di 2 errori dal dischetto nel match contro il Corinthians) e tensioni tra lo spogliatoio e la dirigenza, scaturite da una polemica sui premi partita. Il tutto al cospetto di una tifoseria delusa ed infastidita anche a causa del pessimo inizio di campionato degli Xeneizes, all’11° posto con 3 sconfitte nelle prime 6 partite.

L’avvio dell’avventura del Negro come allenatore della prima squadra è traumatico: nel bailamme di una big in crisi, costantemente sotto i riflettori e con la pressante esigenza di portare risultati, il Boca rischia più e più volte di capitolare, inanellando un bilanciatissimo quanto indicativo score di 3 vittore e 3 sconfitte nelle prime 6 partite della gestione Ibarra. Il gioco latita, i giocatori in crisi non si riprendono, il mercato estivo non sembra aver migliorato la rosa.

Per fronteggiare queste immediate difficoltà, Ibarra si affida ai giocatori che conosce meglio: i giovani della Reserva, ma all’intervallo dello scontro diretto della 16^ giornata, alla Bombonera contro la capolista Atlético Tucumán, il Boca è sotto 0-1 per effetto del gol di Lotti, con il Decano che, stando così le cose, scapperebbe addirittura a +13 sugli Xeneizes.

Poi però, con un colpo di scena tipico del fútbol di quelle latitudini, la scommessa paga quando meno previsto, e Luca Langoni, esterno offensivo classe 2003, segna una doppietta che ribalta i biancazzurri e rilancia il Boca Juniors infiammando la Bombonera.

L’inerzia della stagione cambia in quei 10 minuti tra il 77′ e l’87’: da lì parte la scalata degli Xeneizes ed inizia la crisi del Decano. Ma l’epica si completa solo 2 giornate dopo quando, ancora nel suo stadio, il Boca Juniors batte il River Plate nel Superclásico grazie ad un gol del finalmente redento Pipa Benedetto, che ritrova la via della rete, che pareva ormai irrimediabilmente persa, nella partita più attesa.

Il Boca non perde più e scala la classifica arrivando, grazie ad una striscia positiva di 14 incontri consecutivi, ad issarsi in vetta dopo la vittoria sul Vélez e a confermarsi capolista in solitaria (a +1 sulla coppia Racing-Atlético Tucumán) con una partita in meno, quindi potenzialmente a +4 quando mancheranno 3 giornate al termine del campionato.

Non è però tutto oro quel che luccica: la squadra ha ancora evidenti difetti, ai quali sta supplendo grazie all’abilità dei singoli ritrovati, all’entusiasmo di giovani di qualità e ad un cinismo incredibile che sta consentendo di ottenere il massimo risultato anche a fronte di performance non proprio all’altezza.

Ibarra, che da terzino destro fu uno dei capisaldi del Boca Juniors campione di tutto, è riuscito a restare a galla in una tempesta ancora non del tutto esaurita, non cercando di remare controcorrente ma cavalcando le onde e confidando che, prima o poi, il vento sarebbe soffiato in poppa.

E, siccome da sempre la fortuna aiuta gli audaci, è lì a giocarsi un titolo impronosticabile per gli Xeneizes solo un paio di mesi fa.

 

Giacomo Cobianchi (@G_Cobianchi)

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