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Hugo Duro, l’uomo del momento del Valencia

Quanto accaduto nell’ultimo weekend tra Valencia e Atlético Madrid ha avuto del clamoroso: ma nello scenario di un 3-3 fuori di testa tra le partite più belle in assoluto di tutta la stagione di calcio spagnolo, c’è stato un protagonista d’eccellenza che risponde al nome di Hugo Duro. Un uomo con un conto in sospeso con la città di Madrid, luogo di nascita e anche di riscatto calcistico della punta forgiata da Bordalás.

Tutto dal sapore insperato: doveva dedicarsi all’atletica, ma è finito a fare il calciatore rifiutando la grande tradizione di famiglia; doveva restare al Getafe dopo non essere stato riscattato dal Real Madrid e invece è stato preso dal Valencia, dove si è rigenerato completamente. Che strana carriera la sua, sempre dalle grandi prospettive, ma complessivamente bocciata in anticipo dai piani alti dopo l’esperienza discutibile al Castilla.

Dopo aver vissuto il brivido dell’esordio in Liga con il Getafe, squadra della sua vita, è sceso di due categorie per giocare con il Real Madrid B allenato da Raúl, ma senza trovare nel Castilla la giusta realtà per proiettarsi in prima squadra nella stagione successiva. Tanto che a fine anno, visto che era solamente in prestito, il Real ha deciso di non riscattarlo facendolo così tornare al Getafe. Getafe che però nel frattempo aveva perso Bordalás, partito per Valencia e sostituito da Michel: lo scenario lo vedeva come alternativa negli azulones, ma alla fine proprio grazie all’allenatore che l’ha fatto debuttare tra i grandi il classe 1999 ha preso la via di Mestalla, dove è stato accolto con scetticismo.

Sono bastati però i match contro le big di Madrid per far ricordare chi è: prima la rete contro il Real, solamente illusoria perché pur valendo il vantaggio la partita alla fine è stata persa. poi il capolavoro contro l’Atlético: entra al minuto 85 sul punteggio di 3-1 in favore degli avversari e in appena 5 minuti più recupero segna una doppietta che permette al Valencia di evitare la sconfitta. Per rendere l’idea dell’impresa, erano 918 giorni che l’Atlético non prendeva 3 gol in Liga, lui ha contribuito segnandone due solamente nei minuti di recupero.

Un po’ ala, un po’ centravanti, sicuramente un animale d’area di rigore, capace con due deviazioni di opportunismo di rimettere in piedi una partita sostanzialmente già andata. Madrid non ha creduto in lui, lui adesso la punisce: Hugo Duro con Bordalás a guidarlo può togliersi enormi soddisfazioni per cambiare ancora una volta ogni previsione.

simonegamberini

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