Archiviato il caso Lopetegui in casa Porto si guarda con ottimismo al futuro: la guida tecnica temporanea di Rui Barros ha portato subito risultati importanti e i 5 gol rifilati al Boavista hanno evidenziato ancora una volta l’importanza tecnica dei messicani Herrera e Corona in questa squadra.
Partita più abbordabile del previsto per i Dragoes che potevano accusare il contraccolpo psicologico di un momento difficile e inaspettato e perdere ulteriore terreno da uno Sporting che sembra aver ingranato la marcia giusta. Niente panico, niente sbavature e subito una grande dimostrazione di forza: il Boavista del boliviano Erwin Sanchez continua a fare acqua da tutte le parti e per Herrera e compagni risorgere nel derby di Oporto è stato fin troppo facile.
Il messicano è stato nuovamente il trascinatore tecnico di questa squadra, l’uomo che sa dare lo sprint giusto ai compagni con le sue giocate in entrambe le fasi. Herrera è il giocatore del Porto che corre più kilometri di tutti, è il primo recupera palloni ed un perfetto assist man. Approccia alle partite con l’atteggiamento di chi lotta per vivere, palleggia con la naturalezza di chi ama questo gioco. All’Estadio do Bessa ha inciso e tanto anche sul tabellino: il suo gol apre le danze e sblocca mentalmente una squadra che alla lunga poteva andare in crisi. Poi è andato in scena lo show dell’altro messicano dei biancoblu di Oporto, Jesus Corona. Il Tecatito in questi ultimi mesi è riuscito a superare la timidezza dell’approccio in una grande realtà e sta finalmente riuscendo a palesare la sua tecnica apprezzata e applaudita già in patria e in Olanda con la maglia del Twente. È un giocoliere spensierato, uno che con la palla può fare quello che vuole e a cui basterebbe una concentrazione più continua per poter sfondare.
Un gol a testa per mettere in carreggiata il Porto: Herrera e Corona sono le basi su cui costruire la squadra del nuovo corso, qualunque sia il nuovo tecnico. Corsa, voglia e tanta tecnica che possono far svoltare una squadra che ha subito dimostrato di avere ancora nel DNA l’idea di calcio spettacolo di Lopetegui, applicata però in un contesto più sereno e con meno pressioni.
Rui Barros probabilmente non resterà ancora a lungo alla guida del Porto e gli succederà un personaggio più blasonato che potrà giocarsi il titolo in volata con Sporting e Benfica poggiando le sue certezze su Herrera e Corona, l’anima messicana della squadra.