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Hendrix vs. Kuyt: il big match Psv-Feyenoord vale il primato

Domenica 18, alle ore 14.30, andrà in scena il big match Psv-Feyenoord. La formazione di Rotterdam vola al Philips Stadion per mantenere la testa della classifica, forte di aver a disposizione 2 risultati su 3. La vittoria contro il Manchester United, in Europa League, ha iniettato nuova carica negli uomini di Van Bronckhorst, coscienti della propria forza. I ragazzi di Cocu, invece, vogliono rifarsi della batosta presa contro l’Atletico Madrid e voltare immediatamente pagina. Sarà una sfida anche tra Hendrix, scoperta dell’allenatore ex Oranje che lo ha tolto dalla difesa per posizionarlo al centro del campo, e Kuyt riscoperto centrocapista. Le azioni passano e nascono dai loro piedi, andiamo ad analizzare proprio il loro inizio di campionato e la loro funzionalità all’interno degli 11 in campo…

HENDRIX, DA DIFENSORE A UOMO D’IMPOSTAZIONE

Hendrix nasce a Panningen nel 1995, piccola cittadina che dista 13 km da Venlo. La sua storia calcistica ha solo un nome: Psv. Il calciatore ha iniziato nelle giovanili della sua città natale per poi passare nel 2004 al club di Eindhoven e da quel momento non lo ha più abbandonato. L’esordio arriva nel 2013 quando inizia a mettersi in mostra con la formazione Jong, l’equivalente della nostra primavera. Il suo passaggio nel Psv Jong è abbastanza rapido: solo 6 presenze e una rete, ma Cocu lo vuole in prima squadra e decide di aggregarlo alla sua rosa. Il suo esordio risale all’agosto del 2013 contro il N.E.C. in Eredivisie. Il risultato finale fu di 5-0 e il difensore subentrò ad Rekik all’86’. Da quel momento 69 presenze con la maglia biancorossa e 4 realizzazioni. Dopo il debutto, Hendrix è diventato un punto fermo della squadra e un titolare quasi inamovibile, sostituito solo per il classico turn over.

L’intelligenza di Cocu è stata quella di spostare Hendrix dalla difesa al centrocampo, trasformandolo in un centrocampista centrale. Il ragazzo tocca tantissimi palloni durante la partita: smista e detta i tempi di gioco, funge da metronomo per la squadra. Bravissimo in fase di interdizione, diventa un difensore aggiunto, proteggendo ulteriormente il reparto. Il ruolo di mediano gli calza a pennello e grazie alla sua duttilità, il tecnico ex Oranje, ha trovato il giusto equilibrio. In questa stagione, in 5 match, ha totalizzato un gol e un assist vincente, rimandendo distante dalla porta. Un vero talento che sta sbocciando e che aspetta solo di confermarsi ulteriormente. Intanto nel suo palmares compaiono 2 campionati e 2 supercoppe d’Olanda.

KUYT: VAN BRONCKHORST GLI AFFIDA IL CENTROCAMPO

Kuyt è una vecchia conoscenza del calcio Europeo. Il laterale d’attacco ha vissuto i suoi più grandi successi vestendo la maglia del Liverpool dal 2006 al 2010. Ben 208 le presenze in Premier e 51 realizzazioni che sono valse solo una coppa di Lega inglese. Dopo 6 anni in Inghilterra il giocatore ha salutato i Reds trasferendosi in turchia con la maglia del Fenerbahce. Con i turchi vanta un campionato, una coppa nazionale e una supercoppa. 26 i suoi centri in 95 presenze, con un grandissimo apporto di esperienza soprattutto in Champions League. Dopo 3 stagioni il ritorno al Feyenoord, la formazione che lo lanciò nel calcio che conta, permettendogli di mettersi in mostra per sbarcare a Liverpool.

Il ritorno a Rotterdam coincide con il 2015 ed in un anno va in rete in 19 occasioni in Eredivisie. Nella stagione corrente, dopo l’ottimo rendimento di Toornstra e Elia come esterni, Van Bronckhorst decide di rinventarlo centrocampista centrale, affidandogli le chiavi del centrocampo. Nessuna mossa si poteva rivelare più azzeccata: l’olandese ha trovato una seconda giovinezza sfruttando le grandi doti tecniche. Nel mezzo dell’azione, il classe ’80, riesce a dare un apporto significativo alla fase offensiva, regalando ai compagni di reparto assist d’oro per andare in porta. Per i suoi piedi iniziano tutte le azioni, il suo compito è quello di smistare sulle fasce e far galoppare i due laterali d’attacco. Inoltre non ha perso il contatto con la porta diventando un’arma in più con le sue incursioni da dietro: già 3 centri in 5 presenze. Il Feyenoord quest’anno è un fiume in piena in attacco con 15 reti in 5 match, una media gol di 3 a partita. L’ex Liverpool riesce ottimamente nel ruolo d’interdizione e fa ripartire velocemente la squadra dando piena libertà alla corsa di Elia o al dribbling di Toornstra. La vittoria contro  lo United in Europa League testimonia in grandissimo lavoro del suo tecnico che ha finalmente dato un’identità alla sua rosa. Sognare quest’anno non è proibitivo.

 

Andrea Mariani

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