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Hannover, il lento declino

Un’altra sconfitta, l’ennesima di un campionato maledetto: lo 0-2 casalingo subito dal Colonia scrive, definitivamente, la parola fine per l’Hannover che ora vivrà le ultime partite sapendo già il proprio destino: la retrocessione.

Doveva essere l’ultima spiaggia la gara di oggi; l’ultimo tentativo per rincorrere una salvezza che durante l’anno era stata ampiamente compromessa. Eppure l’HDI-Arena era piena, anche oggi, come tutta la stagione con i tifosi che hanno sostenuto fino all’ultimo grido i loro pupilli. La spinta degli oltre 40.000 mila spettatori, però, non è bastata: troppe fragile l’Hannover che oggi ha messo in scena il solito copione che abbiamo visto per tutto il campionato. Fa la partita ma poi prende goal, ne prende troppi (con i due di oggi le reti subite sono 48) e non riesce a reagire; resta in balia dell’avversario che puntualmente porta a casa i tre punti.

La sconfitta di oggi però è più pesante e non solo perché chiude le porte della salvezza per la squadra di Schaaf, ma perché l’omicidio calcistico dell’Hannover è stato messo in atto da Leonardo Bittencourt, centrocampista del Colonia, fino all’anno scorso giocatore di proprietà dei “Die Roten“. Il classico goal dell’ex (in questo caso doppietta) è una pugnalata al cuore per i tifosi dell’Hannover che hanno visto esultare davanti ai lori occhi uno che neanche un anno fa sostenevano come tutti gli altri.

Mancano otto partite alla fine del campionato e Schaaf sperava di viverle diversamente; invece i suoi ragazzi le dovranno giocare sapendo già che per loro è finita, non esiste più speranza e il loro domani è la “Zweite Liga“. Sembra un paradosso ma ora più che mai serve trovare la forza mentale per non mollare, perché dimostrando ora di potersela giocare vorrebbe dire affrontare il prossimo anno con la convinzione di tornare immediatamente in Bundesliga. Di una cosa, però, siamo sicuri oggi; dopo oggi l’Hannover, le future cessioni, le farà all’estero.

Saverio Fattori

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