Oltre a essere un portiere, il 34enne Hannes Þór Halldórsson è un videomaker abbastanza celebre dalle parti di Reykjavík. I suoi lavori gli valgono spesso complimenti dai connazionali e perfino richieste da parte di aziende famose: l’ultima della lista è stata la Coca Cola, che gli ha commissionato un trailer per accompagnare la nazionale islandese al suo primo Campionato del mondo nella storia. Una versione ridotta del filmato è poi stata usata dalla famosa bevanda per la realizzazione di uno spot pubblicitario, che vede Halldórsson sia con guanti che cinepresa in mano. Realizzatore ma anche soggetto filmato, il portiere islandese ha un secondo nome abbastanza iconico (Thór) e ha esordito nella nazionale a 27 anni, nel 2011. Non era certamente ritenuto un calciatore che potesse ambire a giocare un Mondiale, forse perché in Islanda giocare a pallone è un secondo lavoro e non basta a garantire un sufficiente sostegno economico. Per questo motivo, tra le altre cose, il ct Hallgrímsson continua a ricevere pazienti nel suo studio dentistico. Hannes, che nel 2012 realizzò il video per la candidatura islandese all’Eurovision, ha nel frattempo sognato di giocare partite come quella di oggi contro l’Argentina. Si racconta infatti che in camera sua avesse appeso una gigantografia del trofeo, così da trarne la motivazione quotidiana che lo spingesse a lavorare per raggiungere la meta. Ce l’ha fatta, e s’è pure tolto la discreta soddisfazione di parare un rigore a Leo Messi.
Il video, in ogni caso, è disponibile in rete. Ha visto oltre 100mila comparse e secondo il brand manager della Coca Cola in Islanda, Magnús Viðar Heimisson, si tratta di un’indicazione importante su quanto il paese ami il calcio: “Gli Húh stanno a significare il battito cardiaco di un popolo”. E in effetti il tifo per gli Strákarnir okkar è ai suoi massimi: in Russia sono atterrati 30mila islandesi, circa il 10% della popolazione complessiva, mentre chi è rimasto sull’isola segue con trepidazione le ultime news da Mosca e c’è perfino chi annulla il matrimonio per non volersi perdere le gesta dei connazionali. In tutto questo c’è lui, Hannes, che riesce a coadiuvare con successo le ore passate al pc con quelle sul campo: “Direi che il mio lavoro a tempo pieno è quello di film maker, ed è da questo che traggo la maggior parte dei miei guadagni. Però cerco di bilanciare entrambe le cose al meglio possibile”. E a chi gli chiede come si svolga la sua giornata, risponde: “Fare il film maker è un impegno che ti richiede molto, però alle 17 riesco ogni giorno a trovare il tempo per allenarmi. Avevo 12 anni quando ho cominciato a montare video, il primo in assoluto è stata una piccolo cortometraggio basato su una storia d’azione. Era il 1996, mi armai di VCR e videocamera e con una tecnica grezza riuscii a montarlo, lo chiamammo “Swimming Man” e io mi sentivo un po’ come Superman”.
Halldórsson, nato e cresciuto in Danimarca ma con un forte filo da parte materna che lo legava all’Islanda, oggi gioca in Danimarca nel Randers FC ma ha girato il Nord Europa: gli inizi in patria (Leiknir, Afturelding, Stjarnan, Fram e KR), l’esperienza norvegese con Brann e Sandnes Ulf, la parentesi in Olanda al NEC. Sempre montando video. Se a Hannes si chiede però quali siano i soggetti che ama di più ritrarre nei suoi lavori, la risposta è semplice: “È stato strano per me, perché con gli attori mantieni una distanza ma coi compagni no. Mi chiedevano di fermare le riprese perché fuori faceva freddo, e io ho dovuto anche recitare nello spot. Io stavo lì e non apparivo nel video, dirigevo le operazioni ma ero vestito adeguatamente e avevo gli stivali. Loro no, avevano la maglia della nazionale: lasciarli fuori al freddo è stato poco confortevole”. Ora il prossimo passo, per il portiere videomaker Halldórsson, sarà un video dedicato alla Coppa del mondo. Áfram Ísland!
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