Una vita di opportunità quella di Gustavo Bou che in ogni momento critico della propria carriera ha sempre trovato la forza di rialzarsi e rimettersi in gioco. Dato quasi per spacciato e senza futuro dopo il suo addio al River Plate è esploso con la maglia del Racing vincendo addirittura la classifica marcatori della Copa Libertadores grazie alla linfa nuova portata dal ritorno all’Academia del Principe Milito. Poi un nuovo periodo di difficoltà ma la chiamata irresistibile dell’Italia che può riportarlo in auge dopo aver perso la fiducia del periodo d’oro.
Gustavo Bou è così, una Pantera (questo il suo soprannome) che può graffiare in qualsiasi momento e che non puoi mai dare per spacciato. A 26 anni ha completato il suo processo di crescita: è esploso tardi, è vero, ma ha dimostrato in più occasioni di essere un attaccante con colpi in qualsiasi zona dal campo. Si è preso le sue rivincite, soprattutto con il gol dell’ex al River Plate, la squadra che non aveva creduto in lui, poi però è mancata la consacrazione negli anni.
Nel Racing di Diego Cocca lo abbiamo visto sparare le migliori cartucce: gol, giocate, tiri da fuori e un assistenza perfetta al centravanti di riferimento che quando si chiama Diego Milito ti rende più facile la vita da attaccante. Adesso fa da spalla ad un altro veterano dell’area di rigore, Lisandro Lopez, ormai per tutti “el Licha“. Meno reti e una Libertadores non all’altezza della precedente hanno influito sulla sua uscita di scena dai grandi riflettori ma quei gol e quei colpi sono rimasti negli occhi di chi crede ancora in lui e per questo le chiamate dall’Italia continuano ad arrivare.
Lazio e Sampdoria ci puntano per giugno visto che in questo mercato i biancocelesti non possono tesserare altri extra comunitari e i blucerchiati vogliono mantenere intatto il pacchetto offensivo almeno per ora.
Da fine febbraio una nuova chance importante come la Copa Sudamericana per far capire che il suo talento vale una occasione nel calcio italiano: l’esperienza internazionale inciderà sicuramente sul suo possibile trasferimento nel nostro Paese e gli stimoli per lui sicuramente non mancheranno.
Adesso tocca a Gustavo Bou dimostrare di essere la Pantera che aveva incantato nella Copa Libertadores del 2015 e non il giocatore messo in crisi dall’ascesa del suo fratellino Walter che tanto bene sta facendo con il Boca Juniors. Lazio e Samp sono alla finestra, Bou ha la sua grande occasione.
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