La notizia a sorpresa del giorno arriva dalla Sicilia: Guillermo Barros Schelotto è il nuovo allenatore del Palermo.
Un profilo inatteso, quasi sconosciuto dalle nostre parti ma leggendario dall’altra parte dell’oceano. Barros Schelotto è un mister carismatico, uomo di estrema serietà ma mosso da una passione per il futbol caliente come il suo sangue argentino.
Tifoso innamorato del Gimnasia, la squadra della sua La Plata, eterna rivale dell’Estudiantes. Il suo amore durerà tanto ma non abbastanza perché il suo nome sarà consegnato alla storia sotto un altro simbolo, quello del Boca Juniors. Un trascinatore, un leader tecnico ed emotivo, troppo innamorato della sua patria per prendere il giusto aereo per l’Europa, troppo anziano per trovare un campionato a fine carriera più dignitoso della MLS americana.
Al Palermo però arriva il Barros Schelotto allenatore, un uomo decisamente più temperato e meno istintivo, uno stratega che agisce con il cervello. Affiancato sempre dal suo gemello (o Mellizo per dirla all’argentina, fatto che gli regalerà questo soprannome ad entrambi come da consuetudine da quelle parti) Gustavo, altro grande cuore Gimnasia approdato al Boca ma con meno fortune, costruirà la sua identità di allenatore.
La sua è un’idea pragmatica di calcio, volta ad esportare i caratteri del calcio europeo in un fútbol meno disciplinato come quello sudamericano. Il suo credo è il 4-3-3, grinta e organizzazione le basi su cui appoggiare questo modulo.
Il suo Lanus giocava un calcio all’insegna dell’ordine premiato da un centrocampo di verticalizzatori ed esaltato da esterni tecnici al servizio del centravanti d’area di rigore.
Con lui in Argentina giocatori completi come Somoza o il Pulpo Gonzalez hanno costruito una splendida parte di carriera mentre un regista tecnico come el conde Guido Pizarro, pur viziato dalla sua lentezza, ha strappato un contratto ricchissimo in Messico dopo aver incantato con la maglia del Granate. Alle mezz’ali va sempre aggiunto un mediano di sostanza, uno in grado di comandare il reparto e di dire la sua anche con le cattive.
La disciplina in campo non fa passare in secondo piano il carattere della squadra, fondamentale per un leader come Barros Schelotto: la coppia centrale Goltz-Izquierdoz, perno del Lanus vincitore della Copa Sudamericana 2013, rappresenta in toto ciò che il Mellizo vuole trasmettere alla squadra. Carisma e decisione, grinta e personalità erano i segreti di questi due centrali, diventati anche goleador grazie alla consapevolezza nei propri mezzi.
Il successo sopra citato della Copa Sudamericana 2013 ha messo in luce l’ottimo operato dei Mellizos Guillermo e Gustavo Barros Schelotto che però non sono riusciti a confermarsi a pieno nelle stagioni successive viste le eccessive cessioni sul mercato dei pezzi pregiati.
A Palermo arriva comunque un combattente che ama le sfide, un leader abituato alle battaglie difficili e a sfruttare al meglio le risorse a sua disposizione. Il suo calcio a Palermo dovrebbe privilegiare sicuramente giocatori abili nel buttarsi negli spazi e un centravanti d’esperienza come Gilardino; difficile invece trovare una collocazione a Franco Vazquez che potrebbe addirittura arretrare di qualche metro la propria posizione per sistemare ogni ingranaggio dei nuovi schemi.
Una nuova affascinante avventura per il Palermo, la grande chance europea per Barros Schelotto: la prima favola del 2016 di Serie A ce la regala Zamparini.
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