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Guidolin, la rivoluzione dello Swansea

Non è mai troppo tardi per cominciare una nuova avventura. Lo sa bene Francesco Guidolin che a 60 anni, dopo due stagioni lontano dal rettangolo di gioco, ha preso per mano uno Swansea orfano di Alan Curtis, il tecnico che ha fatto da traghettatore fra l’esonero di Monk e l’arrivo di un nuovo manager, risollevandolo da una crisi.

Arrivato fra lo scetticismo generale, soprattutto del capitano Ashley Williams che ha dichiarato di aver cercato il nome del suo nuovo allenatore su Wikipedia per capire chi fosse, Guidolin ha ormai conquistato il cuore di tutti dopo la storica vittoria del Goodison Park contro l’Everton.

L’allenatore originario di Castelfranco Veneto ha subito rivoluzionato lo Swansea, donando alla squadra quella giusta dose di sicurezza che era mancata fino a quel momento. Tanto possesso palla, un 4-3-1-2 che all’occorrenza si trasforma in un più equilibrato 4-3-3 e un’attenzione maniacale alla fase difensiva sono gli ingredienti usati da Guidolin per far rinascere la squadra gallese.

Gli 11 punti conquistati in 7 gare, frutto di tre vittorie, due sconfitte e due pareggi, sono il risultato di una squadra che comincia a funzionare e che ha cambiato totalmente passo rispetto a quella che ha totalizzato appena 18 punti in 22 partite.

Il vero successo di Guidolin è stato quello di mettere i muscoli e la forza di Ayew a servizio delle punte: la creatività del ghanese può dare allo Swansea la scintilla giusta per decidere anche le partite più difficili. Anche l’attacco ha subito un vero e proprio restyling: Guidolin ha affidato all’imponente Sigurdsson il ruolo di falso nove della squadra; l’islandese si è mostrato completamente a suo agio in questo nuovo ruolo, arrivando addirittura a mettere a segno 3 dei suoi 8 goal totali nelle ultime 7 apparizioni.

Nonostante l’infezione polmonare ed il ricovero in ospedale che dura dallo scorso martedì pomeriggio, Guidolin è riuscito a regalare ugualmente ai suoi tifosi due vittorie pesantissime contro due avversari agli antipodi, Arsenal e Norwich, mostrando così di non aver paura di nessuno, neanche in un campionato nuovo che adesso lo accoglie a braccia aperte.

Ada Cotugno

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