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Guida al Brasileirão 2020 – Sport Recife

Città: Recife (PE)
Stadio: Ilha do Retiro (26418 posti)
Miglior piazzamento: Campione (1 titolo)
Nel 2019: 2° in Série B

LA SQUADRA

La stagione dello Sport non è iniziata benissimo: nel Campeonato Pernambucano, in cui è l’unica rappresentante della Série A, si trova al quinto posto, mentre nella Copa do Nordeste – che riunisce le squadre degli stati nordestini (Alagoas, Bahia, Ceará, Maranhão, Paraíba, Pernambuco, Piauí, Rio Grande do Norte e Sergipe) – ha vinto solo 2 delle 7 partite disputate.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’eliminazione nel primo turno della Copa do Brasil per mano del Brusque, squadra di Série D, costata la panchina al tecnico della promozione Guto Ferreira (il quale comunque si è già risistemato al Ceara).

Per sostituirlo è stato ingaggiato Daniel Paulista: classe 1982, è già stato legato allo Sport sia come calciatore, sia come vice-allenatore e all’occorrenza traghettatore.

Nelle prima interviste il nuovo allenatore ha sottolineato la necessità di sistemare anzitutto la difesa delle palle inattive e la gestione delle transizioni, ma con uno sguardo al futuro ha precisato di non voler impostare una squadra esclusivamente reattiva.

L’idea di calcio di Daniel Paulista prevede anzitutto alta intensità in entrambe le fasi, ma la buona riuscita delle sue intenzioni passerà per la possibilità di avere il giusto tempo a disposizione (e in Brasile sarebbe più che un’eccezione) e anche per qualche rinforzo, benché la situazione finanziaria precaria imponga di limitarsi a prestiti e svincolati: tra questi sembra vicino l’ingaggio di Guzmán Pereira, 29enne mediano ex-Peñarol con 3 presenze nella nazionale uruguaiana che darebbe un importante contributo in termini di garra ed esperienza.

A preoccupare è soprattutto l’aridità del reparto avanzato, dato che sono arrivati solo 16 gol in 15 partite contro avversarie non certo di primo livello.

In questo senso pesa tantissimo la partenza dell’esterno d’attacco Guilherme Augusto, capocannoniere dello scorso campionato con 17 gol e migliore della squadra anche per assist (6) e passaggi-chiave (più di 2 per 90’); la sua influenza si avvertiva a tutto campo, dato che si abbassava spesso per aiutare l’uscita-palla, sopperendo alla qualità tecnica non eccelsa di difensori e mediani.

Il giocatore era in prestito dal Grêmio, e come spesso accade ha approfittato del buon momento per cercare fortuna in Oriente, in particolare in Arabia Saudita con l’Al-Faisaly.

Tra i pali ci sarà Luan Polli, molto bravo tra i pali ma limitato nel gioco coi piedi, mentre a rinforzare la difesa è arrivato, in prestito dall’Atlético Mineiro, Iago Maidana, che un paio d’anni fa era sui taccuini di squadre importanti (Roma, Atlético Madrid) ma ha trascorso la stagione passata quasi sempre in panchina. È abile in impostazione e il fisico imponente (è alto 1.95) lo rende molto pericoloso sui piazzati e nei duelli fisici, ma anche macchinoso nei primi passi e di conseguenza vulnerabile contro avversari rapidi nello stretto. Ad affiancarlo dovrebbe esserci il giovane Adryelson, più rapido e aggressivo ma meno a suo agio col pallone tra i piedi.

A destra è tornato dopo cinque anni il terzino Patric: a 31 anni non sarà più il giocatore esuberante e atleticamente dominante che fu capace di segnare 15 gol in due stagioni, ma chissà che l’aria di Recife non lo rinvigorisca, formando una corsia molto interessante con l’uruguayano Leandro Barcia – arrivato dal Goias dopo una discreta stagione da 5 gol e 3 assist – o con Ewandro, meteora in Europa (è ancora di proprietà dell’Udinese) ma ancora apprezzato in patria per quanto fatto vedere agli esordi con il Sao Paulo.

In mediana ci sarà Willian Farias, giocatore di grande atletismo e di letture, mentre sulla trequarti si è preso la 10 l’argentino Lucas Mugni, 28 anni, reduce dall’esperienza in Bolivia con l’Oriente Petrolero e di ritorno in Brasile dopo aver vestito, senza troppa fortuna, la maglia del Flamengo tra il 2014 e il 2017. Pur godendo di grande libertà di movimento in fase di possesso, è un giocatore dinamico e attento ai compiti difensivi; l’anno scorso ha segnato 8 gol in 44 presenze, tra cui un bellissimo “gol olimpico” grazie a un mancino potente e preciso.

 

L’UOMO-CHIAVE

Dopo qualche stagione complicata, nel 2019 Hernane è tornato a giocare e segnare con regolarità – 14 gol in campionato – seppure in Série B. Non gli succedeva dal 2016, quando vestiva la maglia del Bahia, ma a 34 anni sembra impossibile che possa tornare al picco del 2013, anno da 36 gol complessivi come centravanti del Flamengo.

Hernane è prima di tutto un centravanti d’area (e non a caso 30 di quei 36 gol furono realizzati con un solo tocco) e la sua qualità migliore è la finalizzazione; nel 2019 è stato il miglior attaccante del campionato per rapporto tiri/gol (uno ogni 3,9 conclusioni) ma sa rendersi utile anche più indietro, in particolare utilizzando il fisico (183 cm per 81 kg) per fungere da appoggio alla manovra, proteggendo il pallone e giocando di sponda.

Non è però un giocatore statico – ha servito 5 assist e completato 2,6 dribbling ogni 90’ – e anche grazie ai suoi movimenti verso l’esterno e in profondità il suo partner d’attacco Guilherme ha vissuto la migliore stagione realizzativa della carriera.

Curiosa la storia del suo celebre soprannome “Brocador”, letteralmente il “trapanatore”, che come intuibile viaggia sul filo del doppio-senso tra colui che segna molti gol e una connotazione sessuale; lui, sposato, ha tenuto a precisare che si riferisce solo al primo aspetto.

 

IL POTENZIALE CRAQUE

Le difficoltà economiche, oltretutto accentuate dalla pandemia in corso, hanno costretto il Leão a mettere sul mercato Rithely, esperto mediano che era appena tornato, dall’Internacional, nella squadra in cui aveva già giocato per sette anni, tra il 2011 e il 2018.

La concorrenza nel ruolo rimane folta, ma potrebbero aprirsi spiragli interessanti per il prodotto del vivaio classe ‘99 Alê Santos: dopo essere stato capitano nelle giovanili, nella scorsa stagione si è aggregato alla prima squadra senza mai scendere in campo, ma quest’anno ha già esordito nel Clássico dos Clássicos contro i rivali concittadini del Náutico, ben figurando.

Ha il potenziale per diventare un centrocampista completo: si abbassa molto per partecipare alla prima costruzione, ma è in grado anche di spingersi fino all’area avversaria, dimostrando grande progressione e tempismo negli inserimenti senza palla ma anche velocità e buona tecnica in conduzione e nei passaggi.

Guardandolo giocare, la caratteristica più evidente è il suo esuberante atletismo, dato che durante una partita lo si può vedere in ogni zona di campo – box-to-box direbbero gli inglesi – partecipando attivamente a ogni fase del gioco, oltre a un tiro molto potente che lo porta a calciare anche da posizioni improbabili.

Anche senza palla viaggia per il campo come una scheggia impazzita, sempre pronto a raddoppiare e aggredire gli avversari come se non sentisse la fatica. Si tratta insomma di un talento grezzo, ma le basi su cui lavorare non mancano.

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