Città: Santos (SP)
Stadio: Vila Belmiro (17923 posti)
Miglior piazzamento: Campione (8)
Nel 2019: 2°
Competizione continentale: Copa Libertadores
LA SQUADRA
Dopo una stagione molto positiva conclusa con un sorprendente secondo posto, il Santos ha dovuto fare i conti con una situazione finanziaria difficile che lo ha costretto a rinunciare al demiurgo Sampaoli per l’impossibilità di garantirgli i rinforzi richiesti.
Il mercato in entrata è stato fatto di soli prestiti e parametri zero, ed è notizia di pochi giorni fa il blocco delle operazioni in entrata per tre sessioni imposto dalla FIFA per punire i debiti relativi ad acquisti passati.
A ciò si aggiungono i ritardi nei pagamenti degli stipendi – che hanno indotto giocatori importanti come Eduardo Sasha e il portiere Everson a chiedere la rescissione del contratto -, le manifestazioni dei tifosi contro la dirigenza e il recente esonero del 74enne portoghese Jesualdo Ferreira dopo l’eliminazione ai quarti nel Paulistão per opera della Ponte Preta.
Al suo posto è stato ingaggiato l’esperto Cuca, alla sua terza esperienza col Peixe, ma anche l’inizio del Brasileirão ha confermato la situazione di difficoltà della squadra: è arrivato un solo punto in due partite, con un pareggio contro il RB Bragantino e una netta sconfitta in casa dell’Internacional.
In tutto questo la rosa è stata indebolita con alcune partenze importanti, sopratutto in difesa dove il terzino sinistro Jorge è rientrato al Monaco dopo il prestito, i centrali Gustavo Henrique e Felipe Aguilar sono passati rispettivamente al Flamengo e all’Athletico Paranaense, il terzino destro Victor Ferraz al Grêmio.
Da salvare ci sono sicuramente il buon inizio, con due vittorie, nel girone di Libertadores e la stella nascente di Kaio Jorge, attaccante classe 2002 protagonista con 5 gol dell’ultimo vittorioso Mondiale u-17, che contro il Defensa y Justicia si è sbloccato anche in prima squadra.
La qualità complessiva della rosa è ancora buona, ma le voci di mercato emerse negli ultimi giorni, se si concretizzassero, rischiano di indebolirla al punto da metterne a rischio la stessa permanenza nella massima divisione: se Kaio Jorge dovrebbe rimanere almeno per un’altra stagione, pare sia giunto il momento di salutare Lucas Veríssimo, da anni indicato come uno dei migliori centrali del campionato in cui lo scorso anno è stato il migliore per duelli difensivi vinti e il secondo per palloni recuperati, dimostrando inoltre grande sicurezza nella gestione del pallone.
In mezzo al campo, nonostante i 35 anni, il leader è sempre l’uruguayano Carlos Sánchez, mezzala di qualità e inserimenti che nello scorso campionato è stato protagonista assoluto con 12 gol (4 su rigore) e 9 assist. Oltre al contributo in campo, El Pato è celebre per fare da chioccia ai giovani, fattore che in questa fase delicata può dare una grossa mano ai vari Marcos Leonardo, Sandry, Anderson Ceará e Renyer.
Se Jesualdo aveva puntato con decisione sul 4-3-3, Cuca nella sfida contro l’Internacional aveva inizialmente proposto un 3-5-2, sconfessandolo però dopo 18 minuti al momento dell’infortunio del centrale Luiz Felipe.
Il cambio di modulo era finalizzato in particolare a facilitare la costruzione bassa, dove i centrocampisti centrali non sono mai riusciti a fornire il contributo richiesto: nella posizione di volante, sia Alison sia Jobson si sono dimostrati più adatti a interdire che a giocare il pallone, e in quest’ottica si può vedere il crescente coinvolgimento nelle rotazioni del 18enne Sandry, altro membro della vittoriosa Seleção u-17.
L’assenza di un vero e proprio regista basso ha costretto finora le mezzali (Sánchez e Diego Pituca) ad abbassarsi molto, limitandone però l’apporto nella metà campo avversaria. Spesso, poi, il Santos è dovuto ricorrere a lanci lunghi del tutto improduttivi considerando la statura degli attaccanti – Soteldo è 1,60, Marinho 1,69, Kaio 1,76.
Domenica sera arriverà ospite a Vila Belmiro l’Athletico Paranaense, a punteggio pieno dopo le prime due giornate: se dovesse arrivare un altro risultato negativo, la pressione sul Peixe diventerebbe ancor più rovente.
Il rischio – sono in molti a pensarlo – è che il disastro del Cruzeiro possa ripetersi.
L’UOMO-CHIAVE
Dopo le grandi prestazioni nel sudamericano sub-20 e nel Mondiale di categoria del 2017, dove il Venezuela è stato sconfitto in finale dall’Inghilterra, il piccolo diez Yeferson Soteldo ha proseguito il proprio percorso di maturazione in Cile.
Con le maglie di Huachipato e Universidad de Chile, Soteldo ha raccolto 59 presenze, 7 gol e 12 assist, ma è solo con il trasferimento al Santos e l’incontro con Jorge Sampaoli – da lui definito il migliore allenatore mai avuto – che è diventato un calciatore maturo, in grado di essere un punto di riferimento fondamentale per una tra le migliori squadre del Sudamerica.
Nel Brasileirão 2019 ha segnato 9 gol e fornito 5 assist, e i suoi dribbling sono stati tra le armi offensive preferite dagli alvinegros: partendo quasi sempre largo a sinistra, Soteldo è stato il quinto giocatore del campionato per dribbling riusciti per 90’ (4,6, poco sotto l’esterno opposto Marinho).
Il suo sogno dichiarato è di vestire la maglia del Manchester United, ma anche a causa del fisico minuto non sembra avere il potenziale per entrare nel gotha del calcio europeo.
Probabilmente prima o poi sbarcherà comunque nel Vecchio Continente, ma per il momento si parla di un interessamento molto concreto da parte di alcune big brasiliane, su tutte il Grêmio e il Palmeiras che devono sostituire Éverton e Dudu; la cifra richiesta di 20 milioni di euro, però, pare sia stata considerata eccessiva, per il momento.
IL POTENZIALE CRAQUE
Se Kaio Jorge è ormai sulla bocca di tutti, nelle ultime partite si è iniziato a vedere in panchina un altro attaccante di un anno più giovane, il classe 2003 Marcos Leonardo.
La dinastia dei meninos da Vila – su tutti Robinho, Neymar, Gabigol, Rodrygo -, come vengono definiti i ragazzi delle giovanili del Santos, è da sempre un fattore fondamentale nel mantenere la squadra ad alti livelli, e a ogni grande cessione c’è qualche giovane scalpitante per prenderne il posto.
Dopo aver segnato gol a grappoli nelle giovanili del club, dove è arrivato nel 2014, Marcos si è messo in evidenza nella recente Copa São Paulo (prestigioso torneo u-20) segnando tre gol in altrettante partite, dopo la quale si è aggregato stabilmente al Santos u-20, ma i problemi finanziari gli stanno spalancando le porte della prima squadra in anticipo rispetto ai piani.
Con il trasferimento dell’altro giovane talento Yuri Alberto all’Internacional e l’ormai inevitabile partenza di Eduardo Sasha, le opzioni in attacco sono ridotte all’osso, considerando che i centravanti in rosa – oltre a Kaio Jorge – sono Raniel (in prestito dal San Paolo), autore di un solo gol nella passata stagione, e il 32enne colombiano ex Chievo Fernando Uribe, ai margini da tempo e di cui la società si libererebbe volentieri a causa dell’ingaggio elevato.
Le caratteristiche di Marcos Leonardo sono quelle di un attaccante moderno e completo: è veloce, bravo nell’attaccare la profondità, freddo sotto-porta e dotato di un buon tiro, oltre che abile negli smarcamenti in area e nel gioco aereo, nonostante una stazza nella media (è alto 1,75).
In attesa di vederlo giocare tra i grandi, il Santos ha messo le mani avanti proteggendone il cartellino con una clausola di 100 milioni di euro.