Città: Coritiba (PR)
Stadio: Couto Pereira (40.502 posti)
Miglior piazzamento: Campione (1 titolo)
Nel 2019: 3° in Série B
LA SQUADRA
Al ritorno nel Brasileirão dopo due anni di purgatorio, il Coritiba si troverà a fare i conti con l’egemonia cittadina sempre più netta dell’Athletico Paranaense, che ha vinto l’ultima Copa do Brasil e ha deciso di snobbare il campionato statale schierando la squadra giovanile. In questo senso non può entusiasmare più di tanto il 4-0 rifilato ai cugini nell’ultima partita prima del lockdown, benché abbia riportato la squadra in vetta alla classifica.
La promozione è arrivata grazie a un finale di stagione straordinario, coinciso con l’insediamento in panchina dell’ex terzino della Selecão Jorginho (Campione del Mondo nel 1994), che ha perso solo una partita su 15 portando la squadra al terzo posto.
Sembrava scontato che il matrimonio sarebbe proseguito anche in questa stagione, ma le richieste economiche del tecnico sono state ritenute eccessive dalla proprietà, che ha deciso di virare sul 40enne Eduardo Barroca, il quale a sua volta aveva condotto l’Atlético Goianiense, altra neopromossa, nelle ultime 9 giornate, dopo essere stato esonerato dal Botafogo.
Le preoccupazioni riguardano soprattutto l’attacco, dato che il fantasista Juan Alano (5 gol e 5 assist) è stato chiamato da Zico ai Kashima Antlers, mentre Rodrigão, che in prestito dal Santos era stato il miglior marcatore con 13 gol, è stato girato con la stessa formula al Ceará.
Venute a mancare queste certezze, davanti le gerarchie non sono chiare: il 31enne Wanderley ha dimostrato di saper segnare in tutte le categorie, ma è tormentato dagli infortuni; il giovane Igor Jesus ha talento ma sembra ancora grezzo; Sassá, in prestito dal Cruzeiro, è reduce da un paio di stagioni difficili anche se la sua esperienza potrebbe essere importante.
Inoltre nel 4-2-3-1 di Barroca sarà importante il contributo dei centrocampisti offensivi, su tutti Robson (8 gol l’anno scorso), Gabriel (di ritorno dalla seconda serie giapponese) e il 37enne Rafinha.
Da tenere d’occhio in mezzo al campo il 25enne Matheus Sales, confermato in prestito dal Palmeiras. Si tratta di un classico volante alla brasiliana, che ricorda il connazionale Allan per come riesce a farsi valere come recuperatore di palloni a dispetto di un fisico piuttosto minuto, grazie soprattutto a un dinamismo che gli permette anche di ripartire con efficacia (non cerca spessissimo il dribbling, ma gli riesce il 90% delle volte).
Per una squadra che già l’anno scorso non brillava in nessuna statistica offensiva, è fondamentale aver mantenuto i giocatori principali dietro, a partire dall’ottimo centrale Sabino, che farà coppia con il 34enne Rhodolfo liberatosi dal Flamengo (e già a segno 3 volte nel Paranaense), e dal terzino sinistro William Matheus (5 assist nello scorso campionato), cui si è aggiunto dall’altro lato Patrick Vieira, che un paio di stagioni fa era stato tra i migliori laterali del campionato portoghese con la maglia del Santa Clara.
L’UOMO-CHIAVE
Dopo l’ottimo campionato disputato l’anno scorso, è stato confermato per un’altra stagione il prestito di Sabino, difensore centrale mancino di proprietà del Santos. Nonostante a 23 anni fosse il suo primo campionato da professionista, è stato tra i migliori nel ruolo, togliendosi anche lo sfizio di segnare 4 gol (di cui uno su rigore).
Col passare delle partite ha preso sempre più confidenza, facendo valere la sua pulizia tecnica in impostazione – sia nel gioco corto, sia nel lungo – e non disdegnando qualche conduzione ambiziosa, sempre a testa alta. Quando recupera il pallone cerca di non buttarlo mai, anzi il suo primo pensiero è cercare di far ripartire l’azione, anche a costo di prendersi qualche rischio (è stato il centrale con più palloni persi).
In fase difensiva non solo la sua esplosività lo rende molto difficile da saltare e abile nella copertura della profondità, ma soprattutto è stato il giocatore con più intercetti completati nel ruolo, dimostrando ottime doti di lettura e tempismo.
Pur essendo arrivato tardi a questo livello, Sabino sembra avere il potenziale per imporsi da subito: al netto di qualche sbavatura, è un difensore moderno con capacità non comuni nella gestione del pallone, abbinate a doti fisiche e atletiche eccellenti. Sarà molto interessante vederlo in coppia con l’esperto Rhodolfo: sulla carta sembrano ben assortiti, e la loro intesa sarà una chiave fondamentale per le speranze di salvezza del Coxa.
IL POTENZIALE CRAQUE
La pandemia ci ha privati della possibilità di vedere, almeno nelle prime giornate, il promettentissimo terzino destro Yan Couto, che il 30 giugno si è trasferito al Manchester City per 6 milioni pur senza aver mai esordito nemmeno in Série B.
Nelle ultime partite del Campeonato Paranaense il ruolo di centravanti è stato ricoperto dal 19enne Igor Jesus, che ha segnato soltanto un gol ma ha mostrato doti interessanti già intraviste nello scorso campionato, concluso con 3 reti in 24 presenze (di cui soltanto 6 da titolare).
La sua qualità principale è la forza fisica, che nonostante non sia molto alto (179 cm) gli permette di difendere il pallone spalle alla porta e lo rende potenzialmente devastante in progressione, anche grazie a una buona velocità e capacità di mantenere il controllo in conduzione.
È stato schierato anche sull’esterno, ma ha mostrato il meglio di sé negli ultimi metri: si muove bene sul filo del fuorigioco, e quando si presenta davanti al portiere rimane lucido e sa aspettare il momento giusto per colpire, anche con soluzioni eleganti.
Col suo piede forte, il destro, ha un tiro molto potente, ma è in grado di concludere discretamente anche col sinistro; dentro l’area ha dimostrato di avere tempismo ed elevazione per farsi valere anche nel gioco aereo.
Non sembra avere il potenziale per diventare un top, la sua tecnica è un po’ grezza ma questo potrebbe essere il contesto giusto per crescere, mettendo la sua capacità di proteggere palla, duellare sulle palle sporche e partire in progressione – per cui ricorda un po’ il primo Adriano – a disposizione di una squadra reattiva e dal baricentro basso, dove avrà tanto campo da attaccare.
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