È tornata la Champions, ora tocca all’Europa League. Tra le tre italiane che saranno impegnate oggi per l’andata dei sedicesimi di finale, la sfida più difficile è senza dubbio quella che aspetta il Napoli. In Andalusia, per la precisione all’Estadio Nuevo Los Carmenes gli azzurri affronteranno il Granada di Diego Martinez. Gli spagnoli ex Pozzo (ora di proprietà cinese) non hanno fallito il passaggio del turno nel proprio girone e vogliono continuare a sorprendere nel loro primo storico cammino in una competizione europea.
La stagione dello scorso anno è forse irripetibile (qualificazione in Europa da neopromossa e semifinale di Copa del Rey), ma gli andalusi ora possono alzare l’asticella e non hanno molto da perdere. Il tecnico Diego Martinez e il capitano Angel Montoro sono stati chiari in conferenza: “Nos vamos a dejar la vida en cada jugada“. Una frase di facile traduzione che suona bene vicino a una squadra come il Granada, spesso accostata all’Atletico Madrid del Cholo (di cui Diego Martinez sarebbe l’erede). Il tecnico galiziano, trapiantato da giovane a Siviglia e scoperto da Monchi è la rivelazione del 2020 e punta a esserlo anche nel 2021. Ci proverà con una rosa modesta per qualità degli interpreti e ampiezza anche se, stando alle parole del Chamán (come lo chiamano in Andalusia) “il gruppo è formato da giocatori straordinari ed è per questo che sono sereno e fiducioso”.
Le assenze
Dovrà fare i conti con le assenze l’allenatore del Napoli Gennaro Gattuso volato a Granada con 14 elementi della prima squadra più alcuni primavera. Una situazione allarmante per gli azzurri che hanno sia il reparto difensivo che quello offensivo decimati e non avranno ricambi di qualità a gara in corso.
La situazione non è migliore per il Granada che seppur con meno assenti, affronterà il primo sedicesimo di finale europeo della sua storia senza i calciatori più prolifici della stagione. L’attaccante colombiano Luis Suarez starà fuori per un paio di mesi, mentre non è ancora chiaro quanto sarà lunga l’assenza di Roberto Soldado, che nel caldo dell’Andalusia ha scoperto una nuova giovinezza. A loro si aggiungono gli infortunati Germán, Milla e Montoro che non ci saranno questa sera a Los Carmenes.
Il duello di Granada
Granada – Napoli non è una gara di facile lettura, sia per le numerose assenze che possono modificare lo stile di gioco sia per l’altalena di risultati e le peculiarità di queste squadre. Il Napoli si è dimostrato forte in campionato nelle gare che contano, battendo con merito Atalanta, Juventus e Roma (e ben figurando nella sconfitta con l’Inter) ma è scivolato diverse volte in partite alla portata come con Spezia, Sassuolo e Genoa. In Liga invece, il Granada ha sempre perso con le big, ma nelle ultime settimane ha rischiato l’impresa con il Barcellona in Copa del Rey ed è uscito a testa altissima dalla sconfitta con l’Atletico Madrid. Il duello sarà a distanza tra i due calciatori forse più in forma delle rispettive squadre e che occupano la stessa posizione in campo.
- Matteo Politano è l’arma in più di questo Napoli. In attesa che Osimhen torni al massimo della condizione e che Lozano e Mertens guariscano dai rispettivi infortuni, è lui che guida l’attacco azzurro al fianco di Insigne. Le statistiche parlano di tre gol in quattro partite, ma sarebbe ingiusto ridurre la sua importanza nella costruzione della manovra offensiva soltanto a questi numeri. In questo momento di forma nella sua zona di competenza Politano può mettere in difficoltà chiunque ed è propriao da quella parte che sono arrivati i tre gol subiti dal Granada contro l’Atletico Madrid.
- Darwin Machís è l’uomo del Granada nelle gare intense, o meglio dovrà esserlo. Gli infortuni di Soldado e Suarez pesano e gli occhi saranno puntati su di lui e sull’ex Chelsea Kenedy che agiranno alle spalle dell’esperto Molina. Machís non si fa notare per i grandi numeri, ma svolge un lavoro prezioso sia in fase difensiva che offensiva. In Italia lo si ricorda per una breve e sfortunata militanza nell’Udinese, periodo rispetto al quale è molto cambiato. Affronterà Mario Rui che può facilmente mettere in difficoltà a campo aperto e nell’uno contro uno.