In Liga continuano le proteste per l’introduzione della Goal Line Technology, soprattutto per quanto successo ieri tra Real Madrid e Barcellona. Ma quali sono le partite della storia che, con la tecnologia in campo, avrebbero avuto un risultato diverso?
Ieri, 21 aprile, al minuto 28 della partita più attesa della stagione del campionato spagnolo, ovvero il clasico Real Madrid-Barcellona, sono scoppiate le polemiche da parte del pubblico blaugrana per via di un gol fantasma del gioiellino classe 2007 Lamine Yamal, il quale ha riaperto il dibattito sull’introduzione della Goal Line Technology nella Liga spagnola, l’unico campionato dei top 5 in Europa a non avere ancora questa tecnologia sui propri campi. Con le analisi successive è stato dimostrato che la scelta sul campo è stata corretta: il pallone, infatti, non aveva superato completamente la linea di porta prima dell’intervento di Lunin, il portiere ucraino del Real. Nonostante questo, l’episodio ha dato un’ulteriore conferma dell’importanza della tecnologia nel calcio di oggi. Infatti, in passato, tantissime partite passate alla storia avrebbero potuto avere un risultato diverso con la tecnologia. Vediamo di quali match stiamo parlando.
L’introduzione del VAR e della Goal Line Technology, ha rivoluzionato il calcio, trasformando il ruolo dell’arbitro, il quale oggi, oltre ad avere una valutazione basata sulla vista, ha a disposizione un supporto fondamentale per risolvere situazioni controverse. Senza il sostegno delle nuove tecnologie, abbiamo assistito a errori grossolani che hanno avuto un impatto significativo sulla storia del calcio. Analizziamo gli eventi che, con il VAR e la Goal Line Technology, avrebbero avuto esiti diversi.
La prima situazione controversa risale ai Mondiali del 1966, quando in finale i padroni di casa dell’Inghilterra, alla ricerca del primo titolo della loro storia, affrontano la favorita Germania Ovest, il cui blasone è più elevato. A Wembley, in uno scenario spettacolare, le due squadre danno vita a una partita splendida: i tempi regolamentari si concludono sul 2-2, tra numerose occasioni e un calcio di altissimo livello. A dominare spesso è l’equilibrio, fino a quando, a 11 minuti dalla fine, si verifica l’evento incriminato: Hurst, attaccante dei Three Lions, trovato all’interno dell’area di rigore, riesce a liberarsi dalla marcatura tedesca prima di concludere in porta. La palla colpisce la traversa, prima di tornare tra le braccia del portiere tedesco. Il direttore di gara, su consulto del guardalinee, convalida il gol, poiché dopo il rimbalzo, la palla sembra aver superato la linea di porta. Il match termina 4-2, consegnando la prima e unica Coppa del Mondo nella storia agli inglesi. Tuttavia, recenti studi dell’Università di Oxford relativi all’episodio, suggeriscono chiaramente che il gol avrebbe dovuto essere annullato.
A vent’anni dall’evento precedente, un’altra partita entra nella leggenda: Messico 1986, quarti di finale tra Inghilterra ed Argentina. I sudamericani, teoricamente avvantaggiati dal clima arido, non riescono a sfondare nel primo tempo. Nella ripresa avviene l’episodio tanto discusso: Maradona parte da centrocampo, e con uno slalom felino si porta al limite dell’area avversaria, dove sbaglia l’appoggio a un compagno di squadra. Nel tentativo di allontanare la palla, un difensore inglese alza la parabola in modo goffo, trasformandola improvvisamente in una traiettoria difficile da leggere per Shilton, portiere inglese. Maradona si avventa su di essa, e nel tentativo di anticipare il portiere avversario, allunga la mano, facendo carambolare la sfera in rete. A prima vista, sembra che l’ausilio della testa sia stato l’unico mezzo per battere Shilton: l’arbitro, senza esitare, convalida il gol, facendo infuriare la squadra inglese, che protesta a lungo, ma invano. Il fuoriclasse argentino, nel post-partita, ammetterà di aver usufruito della mano. Ad oggi, quella rete viene ricordata come la Mano de Dios. La stessa sfida, però, è il risultato di un altro goal maestoso nella sua onnipotenza, con protagonista sempre Diego. Dopo il pareggio di Lineker, il giocatore albiceleste prende palla in mezzo al campo e grazie a una cavalcata trionfale, supera in dribbling quattro avversari, prima di presentarsi a tu per tu con l’estremo difensore rivale, saltare anche lui e trovare il goal del definitivo 2-1, che consente alla propria compagine di accedere in semifinale.
Il mondiale coreano è sicuramente una delle competizioni più controverse degli ultimi 50 anni: in quell’occasione, la nazionale asiatica, arrivò sino in semifinale, ma a detta di molti, beneficiando di molteplici aiuti arbitrali. Gli ottavi di finale contro l’Italia rappresentano in maniera emblematica una serie di situazioni favorevoli ai coreani: le decisioni di Moreno non sono mai state comprese del tutto, al punto che il messicano è stato bersaglio di critiche anche nelle stagioni successive. Tuttavia, il quarto di finale contro la Spagna è probabilmente la più scellerata dimostrazione dei favoreggiamenti arbitrali nei confronti dei padroni di casa. Ad inizio del secondo tempo, dagli sviluppi di un calcio piazzato, Ivan Helguera colpisce di testa, portando in vantaggio la nazionale iberica. Il direttore di gara, però, non ci pensa due volte e interrompe subito i festeggiamenti spagnoli: la sua decisione è frutto di un improbabile strattonamento che ha viziato la rete. Dai replay, si intuisce che il goal è regolare, in quanto Ivan si smarca evitando tutti i tipi di contatto. Nel primo tempo supplementare, si materializza l’ennesimo episodio dubbio: Fernando Morientes insacca da due passi, ma questa volta, il direttore di gara Al-Ghandour, nega la gioia del goal, poiché la sfera pare aver oltrepassato la linea di fondo. Anche questa volta, le immagini avrebbero permesso all’egiziano di convalidare la marcatura. Infatti, dalla lotteria dei rigori, ad uscire vincitrice è la Corea, il cui percorso si fermerà in semifinale contro la più quotata Germania.
La Liga 2013-14 è decisa all’ultima giornata quando si affrontano la capolista Atletico Madrid e il Barcellona al Camp Nou. Il match si chiude con un pareggio, ma un gol regolarissimo di Messi è annullato per fuorigioco. Se ci fosse stato il Var probabilmente i catalani si sarebbero laureati campioni di Spagna.
Nella semifinale di Champions tra Chelsea e Barcellona a Stamford Bridge del 2008-09 il direttore di gara norvegese Ovrebo è protagonista di un arbitraggio controverso e nega almeno 4 rigori alla squadra di casa, “consegnando” ai catalani la finale di Roma (che vinceranno contro il Manchester United).
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