Vengono visti come persone che hanno un ruolo sociale, nonostante le inchieste della Procura di Milano che hanno portato a 19 arresti tra gli ultras di Inter e Milan
Sarà il fascino di sentirsi parte di qualcosa considerato grande. O non avere mai una percezione totale della realtà e dei fatti che avvengono attorno a noi, sarà che c’è pur sempre il fascino dei trascinatori. Sta di fatto che gli ultras hanno i giovani dalla loro parte. Vengono visti come persone che hanno un ruolo sociale, nonostante le inchieste della Procura di Milano che hanno portato a 19 arresti tra gli ultras di Inter e Milan.
C’è un sondaggio della Gazzetta dello Sport, fatto a Swg, che ci fa comprendere meglio che cosa pensino i tifosi italiani degli ultras. Le domande sono state rivolte a 573 italiani appassionati di calcio che fanno parte del campione standard di partenza di 800 persone maggiorenni. Sono state scelte in modo da rappresentare il Paese per età, genere, provenienza geografica, titolo di studio e orientamento politico. Un sondaggio, fa sapere sempre la Gazzetta dello Sport, condotto tra il 2 e il 4 ottobre, con gli arresti di Milano appena avvenuti.
Sul binomio ultras-violenza, il 33% (uno su tre) degli intervistati trova ingiusto che l’intera categoria venga considerata pericolosa. Questa percentuale sale al 40% tra i tifosi accesi e al 51% nella fascia 18-34 anni, segno evidente di quanto le nuove generazioni ammirino la categoria. Per il 42% sempre dei più giovani, gli ultras sono considerati “gli ultimi garanti dell’interesse dei tifosi e della storia dei club nel calcio-business di oggi”. Invece, per il 46% “suscitano un certo senso di appartenenza e mi fanno sentire parte di qualcosa di più grande”. Addirittura per il 42% “svolgono un importante ruolo sociale che va ben oltre il semplice tifo da stadio”.
E allora le inchieste dell’ultimo periodo? Nessuno degli intervistati nega la vicinanza degli ambienti ultras con gli estremismi politici (84%) e la criminalità organizzata (81%). Però, vengono considerate cose marginali. Per questo, quindi, non pericolose.
Ma davanti a questa realtà come si dovrebbero comportare le squadre? Come mostra il sondaggio della Gazzetta dello Sport, qui gli appassionati di calcio sono divisi. Quasi un terzo del campione (31%) suggerisce un totale “distacco e isolamento, cercando in tutti i modi di contrastarne il potere e la presenza”. Il 24% è comunque prudente e punta su un “formale rapporto istituzionale, ma senza un reale coinvolgimento attivo”. La posizione più condivisa dagli intervistati (40% ) è quella che vuole “dialogo e ascolto, ma limitando la loro ingerenza nelle decisioni a situazioni eccezionali”. Però, soltanto il 5% è favorevole a “collaborazione e coinvolgimento” degli ultras da parte dei club.
Bisogna ascoltare le richieste degli ultras? Il 64% del campione pensa sia opportuno che vengano ascoltati per quanto riguarda la difesa della storia e della tradizione del club, coreografie comprese. Ma sono tanti anche quelli che considerano lecito che avanzino richieste in tema di biglietti (42%), comunicazione (41%) e addirittura calciomercato (37%). E sono sempre i giovani a pensarla in questo modo.
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