Calcio

Inter e il suo nuovo corso: la sostenibilità come obiettivo principale

Scopri il nuovo corso dell’Inter: giovani talenti, gestione sostenibile e strategie innovative per ridurre il monte ingaggi senza rinunciare alla competitività in Italia e in Europa

Chiunque voglia comprendere il cambiamento che sta interessando l’Inter può partire osservando una foto di Yann Bisseck, giovane difensore approdato di recente nel club nerazzurro. Non è solo il suo sorriso sincero, immortalato davanti ai trofei della squadra dopo la firma del rinnovo fino al 2029, a rappresentare il nuovo corso.

È il suo profilo a fare la differenza: un esempio chiaro di come l’Inter stia puntando su giovani talenti, con ingaggi ridotti ma un ruolo in costante crescita sul campo. Yann Bisseck, infatti, figura tra i giocatori meno pagati della rosa, ma il suo valore sta crescendo sia in termini tecnici sia economici, diventando un modello per la strategia futura del club.

Gli stipendi dei calciatori dell’Inter sono troppo alti? Ecco come potrebbero cambiare le cose

La nuova linea del club, ispirata dalla gestione di Oaktree, mira a garantire la sostenibilità economica senza rinunciare alla competitività. Un obiettivo necessario, considerando che l’attuale monte ingaggi dell’Inter è il più alto della Serie A, con un costo lordo di 143 milioni di euro (86,5 milioni netti). Ridurre questa spesa è una priorità per la proprietà, che intende implementare cambiamenti significativi già dalla prossima stagione.

Gli stipendi dei calciatori dell’Inter sono troppo alti? Ecco come potrebbero cambiare le cose | EPA/ADAM VAUGHAN – Footbola

 

L’approccio di Oaktree si distingue per una gestione strategica e misurata. Da quando il fondo statunitense ha assunto il controllo del club, non ci sono state rivoluzioni interne. La struttura che ha portato l’Inter ai vertici del calcio italiano ed europeo è stata confermata, dimostrando fiducia nel management. Beppe Marotta, oggi presidente, e il direttore sportivo Piero Ausilio, continuano a svolgere un ruolo centrale, con piena autonomia decisionale. Questa stabilità ha consentito all’Inter di chiudere l’ultimo mercato senza sacrificare i giocatori chiave e, allo stesso tempo, di rinnovare i contratti di figure cruciali come Lautaro Martinez, Nicolò Barella e Simone Inzaghi.

Questi rinnovi hanno comportato adeguamenti economici, portando Lautaro tra i calciatori più pagati della Serie A e Inzaghi al vertice tra gli allenatori, ma ora la priorità è avviare una transizione verso una gestione più sostenibile. L’Inter ha, infatti, un divario significativo rispetto alle altre big del campionato: il monte ingaggi del Napoli è di 83 milioni, quello della Juventus 108,4 milioni e quello del Milan 104,2 milioni.

Per rispondere a questa esigenza, la dirigenza nerazzurra ha tracciato una strategia chiara, basata su acquisti mirati e una maggiore attenzione ai costi. Nell’ultimo mercato, l’Inter ha puntato su profili giovani e promettenti. Esempi concreti sono il portiere Josep Martinez, 26 anni, e il difensore Tomas Palacios, 21 anni, entrambi acquistati per una spesa complessiva di circa 20 milioni di euro, bonus esclusi. Questo approccio consente di investire su giocatori con ampi margini di crescita, seguendo il modello di operazioni precedenti come quelle che hanno portato in squadra Tajon Buchanan e lo stesso Bisseck.

Un’altra caratteristica distintiva del nuovo corso dell’Inter è la capacità di muoversi abilmente sul mercato degli svincolati, assicurandosi giocatori di qualità senza costi di cartellino. Negli ultimi anni, questa strategia ha portato a ingaggi importanti come quelli di Hakan Çalhanoğlu, Henrikh Mkhitaryan e Marcus Thuram. Nell’ultimo mercato, si sono aggiunti nomi di spessore come Piotr Zielinski e Mehdi Taremi, dimostrando che il club è in grado di bilanciare i costi di stipendio con quelli di ammortamento, mantenendo alta la qualità tecnica della rosa.

Tuttavia, questa strategia, seppur efficace, non può essere sufficiente da sola. La nuova politica salariale richiederà ulteriori sforzi e soluzioni innovative. Una delle opzioni sarà quella di puntare su giocatori già affermati, ma con richieste economiche compatibili con i nuovi standard del club. Inoltre, il mercato degli svincolati continuerà a rappresentare una risorsa preziosa, nonostante la fine del Decreto Crescita, che in passato ha permesso di contenere i costi salariali dei calciatori stranieri.

Un’altra possibilità per ridurre il monte ingaggi è la cessione di un big con uno stipendio elevato. Questa soluzione permetterebbe non solo di alleggerire il bilancio, ma anche di generare una plusvalenza significativa. Tuttavia, al momento, né Oaktree né la dirigenza sembrano intenzionati a seguire questa strada. Il player trading, dunque, non è una priorità immediata per il club.

Il successo di questa transizione dipenderà in gran parte dal lavoro di Ausilio e del suo team. Identificare i giusti profili, bilanciando talento e sostenibilità economica, sarà fondamentale per mantenere l’Inter competitiva a livello nazionale e internazionale. La chiave sarà trovare un equilibrio tra la necessità di ridurre i costi e quella di garantire una rosa di alto livello, capace di competere per i grandi obiettivi sportivi.

Nonostante le sfide, il passato recente offre motivi di ottimismo. La conquista dello scudetto della stella e il ritorno in finale di Champions League sono stati traguardi straordinari, ottenuti nonostante le restrizioni economiche degli ultimi anni. Questi successi testimoniano la capacità del club di affrontare con determinazione anche i momenti più difficili, costruendo una squadra vincente pur lavorando all’interno di limiti finanziari stringenti.

Il futuro dell’Inter sarà dunque segnato da un modello che unisce sostenibilità economica e ambizione sportiva. La riduzione del monte ingaggi non rappresenta solo una necessità, ma anche un’opportunità per ripensare la squadra in modo innovativo, puntando su giovani talenti, giocatori esperti e operazioni di mercato oculate.

La figura di Yann Bisseck è l’emblema di questa visione. Il giovane difensore, arrivato a basso costo e capace di emergere rapidamente, rappresenta il prototipo del giocatore su cui l’Inter vuole costruire il proprio futuro. Il rinnovo fino al 2029, firmato con il sorriso davanti ai trofei del club, è molto più che una semplice foto celebrativa: è il simbolo di un progetto che guarda avanti con intelligenza e pragmatismo.

La missione guidata da Oaktree non sarà priva di ostacoli. Tuttavia, la storia recente dell’Inter dimostra che il club è in grado di affrontare con successo le sfide più impegnative. La capacità di adattarsi ai nuovi parametri economici, senza perdere di vista i grandi obiettivi sportivi, sarà fondamentale per garantire al club un futuro in linea con la sua tradizione di eccellenza. Con un piano ben definito e una visione a lungo termine, l’Inter è pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua gloriosa storia.

Giulia De Sanctis

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