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Gli incubi di Lippi e dell’Italia, è ancora Slovacchia-Paraguay nove anni dopo

Il 2010 fu un anno di luci e ombre per il calcio italiano. L’Inter vinse la Champions League e resta l’ultima squadra del Belpaese a essere riuscita in tale impresa, ma se a livello di club si poteva gioire lo stesso non si poteva dire per quanto riguardava la Nazionale. Gli Azzurri erano campioni del mondo in carica e si apprestavano a vivere il torneo sudafricano ancora da protagonisti. Certo, la squadra di Lippi non era tra le favoritissime, causa un invecchiamento dei campioni del mondo di quattro anni prima e un ricambio generazionale non all’altezza, ma il facile girone iniziale faceva ben sperare per un tranquillo approdo alla fase a eliminazione diretta. Il Paraguay era un’ottima nazionale ma non certo con ambizioni di vittoria e la debuttante Slovacchia assieme alla Nuova Zelanda, tornata al Mondiale ventotto anni dopo l’ultima apparizione, non sembravano rappresentare un grosso problema.
Nella prima giornata l’1-1 sia tra Albirroja e Azzurri che tra Repre e All Whites sembrava confermare ancora di più la tesi di inizio Mondiale. La seconda giornata iniziò con la sfida tra Paraguay e Slovacchia e il 2-0 dei sudamericani fu netto e insindacabile. Un gol per tempo di Vera e Riveros e la pratica venne servita e i ragazzi del Tata Martino si trovarono a un passo dagli ottavi di finale. A tenere in vita ancora gli slovacchi ci pensò però la Nuova Zelanda che a Nelspruit trovò un incredibile secondo pareggio ancora per 1-1 e solo un rigore di Iaquinta permise di pareggiare il vantaggio di Smeltz. Tutto era dunque ancora in bilico nell’ultima giornata e se tra sudamericani e oceanici il risultato non si sbloccò a Johannesburg se ne videro di tutti i colori.

 

La Slovacchia giocò probabilmente la miglior partita di tutta la sua storia calcistica e una doppietta di Vittek sembrava aver steso l’Italia che però si riprese con gli ingressi di Pirlo e Quagliarella. Di Natale riaprì la sfida, ma Kopúnek portò la sfida sul 3-1 sfruttando una rimessa laterale nella quale Cannavaro e De Rossi si addormentarono. Quagliarella raddoppiò dando speranza e nel recupero Pepe ebbe la grandissima occasione per segnare il 3-3 che avrebbe voluto dire qualificazione ma mancò incredibilmente il bersaglio. La Slovacchia passò così il turno da seconda dietro al Paraguay e l’Italia arrivò addirittura ultima un punto sotto la Nuova Zelanda. Mai nella storia Azzurra non si era ottenuta una vittoria e si era arrivati in fondo al girone.
Questa sera, nove anni dopo la prima e unica sfida, Paraguay e Slovacchia tornano ad affrontarsi questa volta in amichevole nel nuovo stadio di Bratislava con molta meno tensione e pressione rispetto all’incontro in Sudafrica. Ci vorrà ancora del tempo prima di dimenticare definitivamente questo doloroso smacco sportivo per la Nazionale italiana.

Francesco Domenighini

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