Mai come quest’anno la Coppa d’Africa si prospetta come una vetrina interessante per quanto riguarda i giovani talenti. In Gabon vedremo una parata di stelline di altissimo livello, molte delle quali già famose a livello internazionale.
D’altronde il calcio africano, se a livello di squadre è ancora imbrigliato allo status raggiunto vent’anni fa, propone sistematicamente ragazzi di livello assoluto, che dopo essersi formati in Europa esplodono per imporsi nelle migliori leghe del vecchio continente. Molti di loro sono certezze per i club in cui giocano, ma con la necessità di dover dare un ricambio generazionale, in Africa si cerca sempre di anticipare i tempi di inserimento per poter avere talento a disposizione a getto continuo.
Se siete amanti del calcio giovani, noi di Footbola vi proponiamo cinque (più uno) profili da seguire nell’edizione gabonese della Coppa d’Africa.
1 – Nicolas Pépé [Nazionale: Costa d’Avorio; anno di nascita: 1996; club: Angers]
La Costa d’Avorio è in pieno ricambio generazionale. In mezzo al campo è stato pensionato un mostro sacro come Yaya Touré ed al suo posto è stato lanciato il 25enne Jean Seri, il simbolo di questo processo di rifondazione. Gli altri nuovi innesti hanno i volti dell’atalantino Kessié, di Kanon e Wilfred Zaha, ma soprattutto di Nicolas Pépé. Pépé è un esterno offensivo attualmente in forza all’Angers che recentemente ha scelto di difendere i colori degli Elefanti. Nato e cresciuto in Francia, questo ragazzo è figlio di due immigrati ivoriani. Nel calcio è stato lanciato dal Poitiers e consacrato proprio dall’Angers, club abile – nel 2013 – a battere una folta concorrenza per portarlo nell’Angiò. Pépé gioca prevalentemente largo a destra, ma ama svariare su tutta la trequarti per non dare riferimenti agli avversari. La sua dote migliore è senza dubbio la progressione in velocità, che ne fa il prototipo ideale per una squadra come l’Angers, impostata a giocare prettamente in contropiede. Il prestito all’Orleans nella stagione scorsa lo ha sgrezzato definitivamente, e quest’anno è un punto fermo della sua squadra.
2 – Christian Bassogog [Camerun; 1995; Aalborg]
Un’altra compagine in piena rivoluzione è il Camerun di Hugo Broos. Il ct belga, da quando è sbarcato a Yaoundé, ha fatto fuori una buona parte di quello che è stato lo zoccolo duro degli ultimi anni. Tre nomi su tutti: Maxime Choupo-Moting, Joel Matip e Alex Song. A Christian Bassogog sono bastate due partite per convincere Broos ad arruolarlo per il Gabon. Il ventunenne attaccante dell’Aalborg è un profilo molto interessante di cui, ad oggi, si parla ancora troppo poco (il nostro Paride Coti ce lo aveva presentato in una puntata di European Zone). Prima punta atipica, Bassogog si disimpegna meglio con un compagno di reparto a fianco; in Danimarca ci è arrivato dopo un’esperienza negli Stati Uniti con la maglia dei Wilmington Hammerheads, club che milita nella USL (la terza serie americana per importanza). Bassogog tecnicamente non ha nulla da invidiare a colleghi ben più sponsorizzati, ma ad oggi ha palesato un grosso limite: vede poco la porta. Nella scorsa stagione, la prima con l’Aalborg, ha segnato solo 4 reti in 30 presenze, mentre quest’anno – dopo un buon inizio – è a 4 in 21 gettoni di presenza (ma tre di queste reti risalgono addirittura ad agosto). La Coppa d’Africa può essere un buon trampolino per rigenerarlo dal punto di vista realizzativo.
3 – Rami Bensebaini [Algeria, 1995, Rennes]
A luglio il Rennes ha preso questo ragazzo vincolandolo con un quadriennale. L’occasione di portarsi a casa uno dei centrali del futuro era davvero ghiotta per il club bretone. Bensebaini è uno dei prospetti più interessanti, futuribili e spendibili ad alto contesto prodotti attualmente dal calcio maghrebino. La stagione scorsa ha giocato con autorità in mezzo alla difesa del Montpellier, consacrandosi come uno dei difensori più forti e completi di tutta la Ligue 1. Prima aveva girato in prestito tra le serie inferiori (Paradou, club che lo ha lanciato) e Belgio (Lierse). Alto 186 centimetri, Bensebaini gioca molto bene sia con i piedi che con la testa, sa gestire le varie situazioni di gioco e guida il reparto con discreta sicurezza. Resta da vedere se Leekens punterà su di lui come titolare, vista la concorrenza, ma il centrale algerino resta comunque uno dei giocatori da tener maggiormente d’occhio in un prossimo futuro.
4 – Bertrand Traoré [Burkina Faso, 1995, Ajax]
Traoré aveva iniziato la stagione in maniera impattante in quel di Amsterdam, prima di essere fermato ai box da un infortunio che ne ha arrestato – almeno momentaneamente – l’ascesa. L’esterno burkinabé ha recuperato per la Coppa d’Africa ed è uno dei punti di forza degli Stalloni allenati da Paulo Duarte. Macino e rapidissimo, Traoré si sposa in pieno con la filosofia tattica del ct portoghese, che gioca con tre punte e soprattutto imposta il proprio credo tattico su attesa e ripartenze. L’esterno dell’Ajax possiede uno scatto straordinario anche nel breve, e pur non avendo una gran capacità di saltare in dribbling l’avversario, utilizza la sua rapidità per portarsi avanti la palla ed andarsene in velocità (particolarità evidenziata più volte in Eredivisie). Il ragazzo è di proprietà del Chelsea, sbarcato in Inghilterra per volere di Guus Hiddink. Con Conte il feeling non è mai sbocciato, ma questa stagione – se il fisico non fa brutti scherzi – potrebbe restituirci un Traoré nuovo.
5 – Marcel Tisserand [RD Congo, 1993, Ingolstadt]
In passato è stato più volte accostato a club italiani (Udinese e Torino su tutti), ma alla fine è andato ad Ingosltadt, in Bundesliga. Marcel Tisserand mancherà molto alla matricola tedesca, già in precarie condizioni di classifica. Il centrale difensivo congolese fisicamente è uno dei giocatori più dominanti in circolazione, con il suo metro e 84 e una muscolatura che gli permette di arginare qualsiasi tipologia di attaccante. Tisserand, come molti altri suoi compagni, è nato in Francia ma lo scorso anno ha scelto di giocare per la rappresentativa di Kinshasa, dopo un’opera di convincimento durata un anno da parte della federazione.
Abile di testa, Tisserand è cresciuto nel Monaco ma ha maturato esperienza lontano dal Principato, tra Lens e Tolosa. Proprio con i biancoviola ha trovato titolarità e continuità, sviluppando un discreto feeling con il gol.
5 (+1) – Adama Traoré [Mali, 1995, Monaco]
Uno dei prospetti lanciati a Monaco dal tecnico portoghese Jardim. Traoré, seppur 21enne, ha già avuto una sua personale evoluzione tattica. Le sue qualità tecniche ne hanno fatto, in gioventù, un’ottimo esterno sinistro d’attacco. Il dribbling e lo spunto nello stretto rimangono suoi marchi di fabbrica, così come un piede mancino dalla precisione invidiabile. Traoré è nato in Mali, a Bamako, ed è stato portato in Europa dal Lille. Un anno fa il Monaco lo ha pagato poco più di 14 milioni tra prestito e successivo riscatto.
Jardim lo ha provato in diverse zone del campo: da esterno “alto” a mezzala sinistra, fino – in situazione di emergenza – a mediano davanti alla difesa, con risultati interessanti. La concorrenza nel club è tanta, ma in nazionale è già un punto fermo, visto che il ct Alain Giresse si dice sia un suo grande estimatore.
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