Ultimo atto in Spagna. La Liga non poteva regalare un finale più spettacolare di quello vistosi tra l’Alfonso Pérez e il José Zorrilla. Tra le speranze ancora vive del Getafe di agguantare la qualificazione in Champions League con il Villarreal a rappresentare l’ultimo grande scoglio ed il Valencia, ospitato dal Valladolid ed autore di una gran rimonta per giocarsi l’accesso all’Europa che conta al fotofinish.
Una soglia utile alla qualificazione più bassa rispetto alla scorsa stagione, che aveva visto il Valencia raggiungere il quarto posto grazie ai 73 punti finali. Sempre Marcelino, un anno dopo, si è ripetuto: ha riportato i suoi fra le prime quattro di Spagna, ma non senza difficoltà. L’annata appena conclusa è stata capace di sovvertire più di un pronostico in corso d’opera, per poi rimettere tutto al suo posto nel finale: il Barcellona sul tetto di Spagna, Atlético e Real che tra le difficoltà e la fine del proprio ciclo hanno proposto più bagarre fra loro che ai blaugrana ed infine i murciélagos, ancora quarti. Una rimonta capace di identificare al meglio il clima surreale vissuto da questa Liga, almeno nelle sue iniziali battute. Uno 0-2 secco al Valladolid ed una qualificazione nel nome soprattutto dello spagnolo seduto in panchina, capace di motivare un gruppo che, al giro di boa aveva totalizzato solo 23 punti.
Nel mentre, a 28 punti vi era il Getafe: lo scontro col Valencia in casa era stato perso, certo, ma di lì a poco la banda di Bordalas avrebbe preso feeling con gli alti piani della Primera División, fino a diventare una certezza ed incominciare ad assaporare la prima, storica qualificazione in Champions League. Un sogno infranto, nonostante una realtà fantastica, compatta, unita, capace di incutere timore in ogni angolo della penisola iberica con quel duo da 28 reti complessive: Jaime Mata ed Jorge Molina, 14 reti ciascuno ed uno score rimasto invariato nell’ultima, decisiva giornata. Il 2-2 col Villarreal condanna gli Azulones all’Europa League, vissuta comunque in sole due occasione nella loro storia, ma a poco sarebbe cambiato vincere col Submarino: a parità di punti, il Valencia si sarebbe qualificato per via di quello scontro diretto perso all’Alfonso Pérez. Tanta delusione, insomma, per una cavalcata conclusasi senza il trionfo in cui tutta Getafe sperava e sognava.
Una lotta per la Champions figlia di una Liga diversa, imprevedibile e spettacolare: i titoli di coda riportano tutti al proprio posto, tra rimpianti e sospiri di un’annata molto divertente.
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