Prima la delusione dell‘Europeo, poi l’addio a uno degli idoli della nazionale tedesca: Bastian Schweinsteiger. In poco tempo la Germania si è vista travolgere da emozioni tanto forti quanto poco piacevoli. L’unico modo per rimettere ordine e tornare alla normalità era iniziare con un successo il percorso di avvicinamento a Russia 2018, dove i “Die Mannschaft” dovranno difendere il titolo vinto due anni fa in finale contro l’Argentina. Per farlo avranno bisogno del miglior Muller, che stasera ha trascinato la sua nazionale al successo con due goal e un assist.
La normalità che torna con Thomas
Per un momento, in Germania hanno dubitato di Thomas Muller. Questo, perché il giocatore del Bayern non si è reso protagonista di un grande Europeo, anzi è stato in ombra per tutte le partite della sua squadra. Ma anche i campioni possono sbagliare: prendete Messi, che dopo l’ennesima delusione con l’Argentina aveva deciso di lasciare l’Albiceleste ed invece contro l’Uruguay è sceso regolarmente in campo con la sua maglia numero dieci, risultando decisivo. Muller non ha mai pensato di abbandonare la nazionale tedesca ma aveva bisogno di una serata speciale per tornare alla normalità. E se nell’amichevole contro la Finlandia il palcoscenico era tutto per Schweinsteiger, nella sfida contro la Norvegia, Thomas il ruolo di protagonista se lo è preso senza accettare repliche: due goal ed un assist per dimostrare che la parentesi europea è stata soltanto un’eccezione, che il giocatore visto in Francia è solo una brutta copia del vero Muller, uno capace di trascinare la sua squadra grazie a prestazioni come quella vista nella prima gara del gruppo C. Joachim Löw ha ritrovato una pedina fondamentale del suo scacchiere.
Nello sport, come nella vita, si può sbagliare; l’importante è chiedere scusa e rimediare all’errore commesso. Muller, dopo il pessimo Europeo, si è fatto perdonare con una prestazione che lascia ben sperare: due goal e un assist che sanno di ritorno alla normalità. Il ragazzo di Oberbayern è “costretto” a convivere con un tipo di normalità diversa: o gioca sempre come contro la Norvegia, o va incontro a critiche, a volte, eccessive.