Il Mondiale in Russia e la Nations League; manifestazioni che avrebbero dovuto confermare la forza della Germania. La realtà, invece, è stata ben diversa con la nazionale tedesca prematuramente eliminata dalla coppa del Mondo (in un girone non proprio complicato con Svezia, Messico e Corea del Sud) e retrocessa in Lega B nella neonata competizione per nazionali. Due fallimenti importanti che hanno dimostrato come il ciclo della Mannschaft fosse arrivato al capolinea. Löw ha dovuto toccare il fondo due volte prima di capire la necessità di cambiare per restituire stimoli ad una squadra sempre al top. L’amichevole con la Serbia, prima della sfida con l’Olanda valida per la qualificazione al prossimo europeo, servirà a capire se la Germania ha intrapreso la strada giusta.
Germania, tre esclusioni eccellenti
Hummels, Boateng e Muller: pilastri della nazionale tedesca non chiamati da Löw. Si, è tutto vero: le convocazioni per le sfide contro Serbia ed Olanda hanno visto esclusioni eccellenti. I tre cardini del Bayern Monaco lasciati a casa; una decisione forte perché serve coraggio per non ripartire da chi ha contribuito ad alzare la coppa del Mondo nel 2014. Allo stesso tempo una decisione inevitabile visto il loro rendimento sia in Russia sia in Nations League. Löw ha motivato con queste parole: “vogliamo ringiovanire la squadra, dando maggiore spazio ai nostri giovani”. Kehrer, Klostermann, Maximilian Eggestein, Havertz e Gnabry sono solo alcuni dei giovani che avranno l’opportunità di mettersi in mostra con un solo obiettivo: far ripartire la Germania.
Löw ha deciso di intraprendere questa strada per evitare di fare la fine dell’Italia, una nazionale allo sbando dopo la vittoria nel 2006 (esclusi i due ultimi europei dove gli azzurri hanno ben figurato). Via i senatori, dentro la freschezza dei giovani: questa è la ricetta della Germania per ripartire perché come ha detto Oliver Bierhoff: “abbiamo bisogno di un cambiamento che sia chiaro e visibile”.
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