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No alla nazionale al Toumba, il Gate 4 insorge

Ad Atene le acque non sono affatto serene e non solo per via del comunicato che, nel pomeriggio di giovedì 25 ottobre scorso, poneva la fine della gestione Skibbe. Decisione presa dal presidente della Federcalcio greca, Evangelos Grammenos, che ufficializzava altresì l’ingaggio di Angelos Anastasiadis come nuovo commissario tecnico cui è immediatamente stata chiesta la qualificazione a Euro 2020. Compito non facile, in un girone con l’inarrivabile Italia e una Finlandia che in Nations League ha già dato parecchio fastidio a Το Πειρατικό, ma quantomeno impegno da onorare: proprio la sconfitta di Tampere (0-2) è stata fatale al ct tedesco, cui l’EPO aveva intimato un cambio immediato di rotta negli impegni di Nations League. Suona tremendamente lontano pensare che nel 2014, al tramonto del Mondiale brasiliano culminato con gli ottavi toccati dalla Grecia – miglior risultato nella storia a un Campionato del mondo – la nazionale ellenica apparteneva alla prima fascia dei sorteggi per le qualificazioni a Euro 2016. Di lì in poi è stato un continuo susseguirsi di commissari tecnici (Claudio Ranieri, Kostas Tsanas, Sergio Markarián e Michael Skibbe), alla kermesse francese la Grecia non ha partecipato e neppure al Mondiale russo, per via però di una duplice sconfitta nei playoffs contro la Croazia vice-campionessa del mondo.

A quattro anni di distanza da allora, il ricambio generazionale non ha portato grossi frutti. Malgrado una selezione Under 21 ricca di talento e una schiera di senatori dal discreto pedigree (Manolas, Papastathopoulos, Samaris, Fortounis e Mitroglou), l’Εθνική ομάδα stenta parecchio. Così l’EPO, la Federcalcio greca, starebbe lavorando nell’ultimo mese a una soluzione abbastanza curiosa: cambiare lo stadio presso cui far giocare le gare casalinghe della nazionale. Si parlava di un progressivo decentramento da Atene, lontano dal Karaiskakis, dallo Spyros Louis, dal Leoforos ma pure dai gelidi venti di contestazione. Le piste emerse sono due, una a sud (il Pankritio di Candia, sull’isola di Creta) e una a nord (il Toumba di Salonicco), le tempistiche sarebbero tali da spostarsi in tempo per cominciare le qualificazioni per Euro 2010. Si tratta però di due ipotesi difficili per una serie di motivi: il Παγκρήτιο Στάδιο ospita le partite dell’Ergotelis ma sebbene sia stato inaugurato nel 2003 è oggetto di lavori di ristrutturazione da concordarsi col comune di Heraklion, dunque potrebbe esser pronto solo a qualificazioni cominciate.

Ben più suggestiva l’ipotesi di un trasloco in Tracia, ai confini con la Macedonia, dove il PAOK potrebbe prestare il Toumba alla nazionale. Si tratterebbe di un decentramento non da poco, visto che da queste parti si è discordi col ritener Atene il cuore della Grecia e dunque veder giocare qui Το Πειρατικό sarebbe un segnale inequivocabile. Il discorso però è che la tifoseria organizzata del PAOK s’è dichiarata più che contraria. Il Gate 4 non ci sta, ricordando le penalizzazioni che hanno tolto i bianconeri dalla corsa al titolo nella Super League 2017/18, dunque ha affidato la sua ostilità a un duro comunicato stampa: «Dopo le ultime indiscrezioni sul fatto che lo stadio della squadra nazionale verrà trasferito al Toumba, abbiamo solo una cosa da annunciare esplicitamente e categoricamente. Neanche sui nostri corpi morti. Quelli che rubano campionati e coppe, stuprando lo sport greco, non hanno un posto nella nostra casa e ci troveranno contro di loro. Certo, chiediamo al PAOK FC di porre fine a questa questione una volta per tutte con un annuncio ufficiale. PS: PAOK f ** l’Ethniki. PS2: vincete a Londra (trasferta contro il Chelsea in Europa League, terminata 4-0, ndr). Cordiali saluti, SF PAOK Gate 4».

Parole dure, trasudanti odio ma orgoglio, proferite da una delle più integerrime tifoserie di Grecia nonché tra le più temute. La Federcalcio ellenica avrà ora una bella gatta da pelare, ma oltre al Pankritio e al Toumba vi sono altre due possibili piste: l’AEL FC Arena, stadio del Larissa, e la Skoda Arena di Xanthi. Tutti e quattro gli impianti sono in linea coi criteri dell’UEFA e sono relativamente comodi per quanto riguarda gli spostamenti (anche se a Larissa e Xanthi mancano forse due grandi aeroporti). Certo che, in ogni caso, il cerchio infuocato che compare spesso nel catino infernale del Toumba farebbe solo che bene alla nazionale.

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