
Gian Piero Gasperini allenatore Atalanta immagine | Ansa
Gian Piero Gasperini alla Roma? Facile a dirsi, meno a farsi. L’allenatore dell’Atalanta non ha alcuna intenzione di accettare l’incarico senza garanzie precise. E no, non stiamo parlando solo di soldi. Il tecnico piemontese ha posto condizioni chiare e pesanti: se la Roma lo vuole, deve rifondare mezza squadra.
La domanda allora è: i Friedkin sono disposti a stravolgere il progetto per lui? E, soprattutto, Gasperini vale davvero questo prezzo?
Una rivoluzione nella rosa giallorossa
Se c’è una cosa che Gasperini non accetta, è lavorare con giocatori che non si sposano con il suo sistema. Ed è proprio per questo che avrebbe chiesto tra le sei e le sette cessioni prima di accettare l’offerta della Roma. Basta con i compromessi tattici: o la squadra è a sua immagine e somiglianza, o niente.
Alcuni nomi? Indiscrezioni parlano di addii sicuri per giocatori che non corrono abbastanza o che non rientrano nei suoi schemi rigidi. Pellegrini? Spinazzola? Cristante? Nessuno è intoccabile.
Un mercato costruito su misura
Cedere è solo il primo passo. Gasperini vuole carta bianca sugli acquisti. L’obiettivo? Costruire una squadra intensa, aggressiva, capace di giocare uomo su uomo in ogni zona del campo.
Dimenticatevi i nomi da copertina e i colpi da marketing: Gasp punta su giocatori funzionali, disposti a correre fino allo sfinimento. Se vuole replicare il suo modello Atalanta, alla Roma serviranno profili alla Koopmeiners, Scalvini, Lookman. Gente affamata, non prime donne.
Poteri da manager, non solo allenatore
A Gasperini non basta essere l’allenatore. Vuole essere un manager all’inglese, con voce in capitolo su tutto. Dalla costruzione della rosa alla gestione del settore giovanile, fino all’organizzazione degli allenamenti. Un potere che alla Roma, negli ultimi anni, non ha avuto nessuno.
E qui arriva il vero dubbio: i Friedkin sono pronti a concedere così tanta autonomia? Per ora, la proprietà ha sempre preferito mantenere il controllo sulle scelte strategiche. Con Gasperini, dovrebbero cambiare completamente approccio.
Chi deve cambiare, la Roma o Gasperini?
Le condizioni sono chiare: se la Roma vuole Gasperini, deve adattarsi a lui, non il contrario. Ma viene spontanea una domanda: è davvero la scelta giusta?
La storia recente insegna che Gasperini ha bisogno di tempo per costruire progetti vincenti. Alla Roma, la pazienza è merce rara. I Friedkin accetteranno di rivoluzionare tutto e aspettare, o cercheranno un tecnico meno esigente?
E voi, tifosi giallorossi, siete pronti a dire addio a metà squadra per accogliere Gasperini? O preferite un profilo più “gestibile”?