Nonostante alla pausa il Braga sia arrivato con un passivo pesantissimo di 6-1 contro il Benfica, le immagini di alcuni giocatori non ne sono state minimamente lese. La prova è stata disastrosa sul piano difensivo ma a livello di tenuta di campo il Braga non meritava certo un risultato così pesante, tanto che c’è chi come Wanderson Galeno è riuscito a lasciare per l’ennesima volta un’immagine molto positiva di sé.
Se il gol porta la firma del capitano Ricardo Horta, le migliori giocate sono arrivate ancora una volta dall’esterno brasiliano, giocatore di spicco della formazione a disposizione di Carvalhal. La sua stagione è la migliore da quando è al Braga: nonostante nella scorsa annata sia stato decisivo per la conquista di un titolo come la Coppa di Portogallo vinta in finale contro il Benfica, è questa la stagione in cui il suo talento sembra finalmente consacrarsi.
Finalmente perché parliamo di un classe 1997 arrivato in Portogallo da giovanissimo e trattato dal Porto come se fosse un fenomeno destinato a dominare la scena, ma poi sciupato e poco sfruttato al punto di finire in un lungo giro di prestiti terminato con la cessione al Braga. E al terzo tentativo sembra di avere finalmente ritrovato le giuste sensazioni sulle potenzialità del ragazzo, eclettico e imprevedibile, al punto di essere la principale fonte di creazione di occasioni da gol della squadra.
Carvalhal utilizza un sistema di gioco che varia molto: si presenta come 4-2-3-1 ma spesso in campo è un 3-4-3, un sistema dove Galeno parte teoricamente come esterno alto a sinistra, ma che lo obbliga spesso a ricoprire tutta la fascia. Anche perché alle sue spalle c’è un difensore come Nuno Sequeira che ha caratteristiche più da centrale che da terzino e tende ad andare verso i compagni di reparto più che coprire la fascia. In questo modo la difesa diventa a tre e Galeno e uno tra Yan Couto e Fabiano finiscono per fare gli esterni della linea di centrocampo, appena dietro capitan Horta e uno tra Medeiros e Piazon che fanno da supporto all’unica punta, Abel Ruiz o Vitinha che sia.
La peculiarità di Galeno è però quella di giocare a sinistra a tutta fascia pur essendo destro di piede, cosa che lo rende a volte vulnerabile, ma spesso imprevedibile. Perché essendosi abituato a giocare a piede invertito ha sviluppato una buona tecnica di conduzione anche col mancini e per questo negli uno contro uno è spesso letale. Le sue giocate migliori però sono quando taglia verso il centro del campo e cross sul palo opposto per sfruttare gli inserimenti dei compagni di squadra.
Già in questa versione Galeno è decisamente d’impatto: in campionato in 11 partite ha segnato 2 gol e servito 3 assist, mentre in Europa League ha segnato 4 gol in 4 partite mancando la rete solamente in una gara, quella d’andata col Ludogorets compensata dalla doppietta al Midtjylland. Ma se giocasse in una posizione più sua cosa combinerebbe? Questa è un po’ la domanda frequente per chi vede il Braga. Galeno dà il meglio di sé negli uno contro uno, nelle sgasate in velocità, nei momenti in cui si può liberare. Avere quei compiti difensivi e soprattutto poco supporto da parte del centrocampo può limitare la sua ascesa in un anno così positivo della sua carriera: sembra ideale per lui un sistema col tridente e con una mezzala con cui dialogare, ma per il momento il Braga di Carvalhal è deciso a percorrere questa idea di calcio. Ma chissà che al termine di una stagione così non possa diventare un uomo mercato per una squadra più vicina al suo stile.