Vent’anni ed un futuro brillante ancora tutto da scrivere, cominciato nel migliore dei modi: se l’Inghilterra è riuscita ad alzare al cielo un trofeo dopo il lontanissimo Mondiale del 1996 il merito è anche di Freddie Woodman, il giovanissimo portiere che nella finale contro il Venezuela ha vestito i panni di un novello Superman capace di volare da una parte all’altra dei pali per mantenere inviolata la sua porta.
I giovanissimi Tre Leoni hanno subito dato sfoggio di tutto il loro potenziale in questo Mondiale Under20, come ben ricordano i nostri Azzurrini tramortiti dal 3-1 in rimonta dal duo di Liverpool Solanke-Ojo, due fra i giocatori più temibili della formazione britannica. A fare la differenza in finale però non sono state le reti dei giovani attaccati, bensì i guantoni di un portiere che sembra avere esperienza e grinta da vendere, nonostante le poche presenze alle spalle con il suo club: Woodman a discapito del nome è tutt’altro che un pezzo di legno fra i pali, zona che in questo torneo ha dominato magistralmente soprattutto nella partita finale, quella che ha riportato un titolo a Sua Maestà dopo 51 lunghi anni di snervante attesa.
L’1-0 siglato da Calvert-Lewin alla mezz’ora di gioco non tranquillizza la giovane Inghilterra, costretta a fare i conti contro il Venezuela di Peñaranda, l’imprevedibile talento di proprietà del Watford su cui fa affidamento tutto il suo caloroso popolo. La Vinotinto ci prova più di una volta ma la saracinesca inglese è impossibile da scassinare: Woodman fa buona guardia e con scatti felini disinnesca tutte le micce degli avversari che sembrano avere un’infinità di assi nella manica contrariamente ai britannici, fermi e immobili su quel vantaggio di misura che sembra poter crollare da un momento all’altro.
Il momento decisivo però arriva a pochissimi istanti dall’annuncio del recupero: il Venezuela guadagna un inaspettato calcio di rigore per un piccolo fallo in area su Peñaranda che, da buon leader, si rialza e prende fra le mani il pallone per permettere al suo Venezuela di sognare ancora. La pressione però è tanta ed il giovane ex Udinese non sembra ancora avere il carattere per reggerla nel migliore dei modi: ciò che ne consegue è un rigore debole, prevedibile, preda di un Woodman che con la sua mano di richiamo mette il sigillo definitivo alla partita.
L’Inghilterra Under 20 è meritatamente campione del Mondo, grazieaii gol e alle giocate dei suoi talenti, ma anche all’abilità e alla freddezza del piccolo Freddie che al Suwon World Cup Stadium, in Corea del Sud, ha finalmente avuto la sua occasione per diventare grande. Dopo tanti prestiti in giro per le varie divisioni inglesi difficilmente il Newcastle si lascerà scappare un talento come quello di Woodman che, dopo aver alzato al cielo il trofeo, potrebbe dare il via col piede giusto anche alla sua definitiva consacrazione in Premier League.
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