Anche se per ora è un semplice rumor, uno dei tanti sonagli amplificati dall’aria in una stanza vuota, pullula di voci di calciomercato che s’intersecano come il più contorto dei boa, pare davvero che Arnór Ingvi Traustason sia a un passo dal Malmö FF. Si tratterebbe di un ritorno in Svezia per il centrocampista offensivo islandese, già all’IFK Norrköping dal 2014 al 2016, prima che decidesse di prestare le sue qualità altrove (in Austria, al Rapid Vienna, ma pure all’AEK Atene che però ha preferito puntare su altri profili). Addirittura il sito ufficiale del club biancazzurro gli ha già dato il benvenuto, välkommen in svedese, in un comunicato stampa apparso qualche tempo fa sul sito ufficiale himmelsblått (questo): si legge inoltre che il 24enne avrebbe già firmato l’accordo che lo legherà al club campione d’Allsvenskan fino al 2021.
Keflavík, 8mila abitanti nella parte sud-ovest d’Islanda, è principalmente nota per la musica (vanta il soprannome di bítlabærinn, “Città dei Beatles”) e per l’aeroporto utilizzato anche come base Nato. E’ originario di questo paesino il 24enne Traustason, che a un comunicato stampa ha affidato le sue prime sensazioni da giocatore himmelsblått: “Il MFF è il più grande club di Scandinavia, quando ho sentito parlare dell’interesse ho voluto venir dritto qui. E’ incredibilmente bello che sia vero, non vedo l’ora di iniziare ad allenarmi e a giocare”. Giocare, ma in che ruolo? Traustason è un polivalente talento in grado di dispiegarsi dalla metà campo in su, ma sembrerebbe dare il meglio da centrocampista esterno. I numeri parlano chiaro: 73 apparizioni da ala sinistra, sia esso 4-4-2 o tridente (nello scacchiere di Pehrsson dovrebbe finalmente consentire soluzioni più affidabili oltre che il decentramento di Eikrem o Rakip che esterni non sono). Meno presenze da ala destra (12), mai veramente attaccante. Perché in fondo Rosenberg è ancora lì e una schiera di giovanotti dalle belle speranze (Bergqvist, Strandberg, Jeremejeff) reclama spazio. In Svezia, dove aveva già messo a segno 16 reti e 19 assist in 66 fiches con l’IFK Norrköping, Traustason s’era pure laureato campione nel 2015, con Janne Andersson in panchina.
Il direttore sportivo del Malmö FF Daniel Andersson ha poi speso ottime parole nei confronti del nuovo acquisto: “Arnór è un giocatore offensivo versatile, bravo nel tener palla e andare in gol. Ha fatto una grande impressione l’ultima volta che ha giocato in Allsvenskan e da allora ha accumulato esperienza internazionale con partite in Europa con la nazionale, quindi siamo lieti di legarlo a noi”. Come regalo, Traustason riceverà la maglia numero 8 di proprietà di Carlos Strandberg. L’esperienza cui Andersson fa riferimento è in particolar modo quella a Euro2016, con la truppa di Lagerbäck uscita solo ai quarti di finale contro la Francia padrona di casa: le 15 presenze dell’ex Rapid Vienna sono impreziosite dal gol segnato all’Austria, decisivo nel qualificare i Strákarnir okkar all’eliminazione diretta nella quale la prima vittima sarebbe stata nientemeno che l’Inghilterra di Roy Hodgson.
Peraltro, Traustason è reduce da mesi problematici alla corte di Manolo Jiménez: sole tre presenze in Super League e due in Kypello Ellados, la Coppa di Grecia, dal 26 ottobre non figura più nella lista dei convocati dell’AEK. Emarginato, fuori rosa, scalzato oltre che da Livaja e Araujo pure da Lazaros, Bakasetas e Klonaridis. Situazione ingestibile, per un professionista ansioso di metter in crisi Heimir Hallgrímsson nelle scelte che porteranno 23 islandesi a Russia 2018. C’è pura la voglia Mondiale come motivazione, fortissima, che accompagnerà Traustason nella sua nuova parentesi nordica. Per il Malmö FF, per la nazionale, per mostrare che il giocatore visto in Grecia è tutt’altra roba rispetto a quello che in Scandinavia ricordano sempre con piacere.
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