L’associazione della santità alle grandi parate dei portieri è qualcosa di ricorrente, eppure con Franco Armani non sembra mai essere un cliché. Sarà per la sua vocazione religiosa che lo ha guidato in carriera per portarlo prima all’Atlético Nacional e poi al River Plate, oppure perché in Argentina qualcuno crede che davvero dietro alle sue parate ci siano interventi divini, fatto sta che il portierone dei Millonarios è stato ancora una volta la chiave per il passaggio del turno in Copa Libertadores.
Non è un portiere amato in tutto il Paese, anche perché la sua esperienza in nazionale non ha sempre convinto tutti. Ma al River è tutta un’altra storia e l’ennesimo cammino da protagonista in Libertadores non fa che aumentare la sua reputazione di miglior portiere del continente.
Il River Plate è ancora dentro, stavolta non per merito delle strategie di Gallardo. O meglio, non del tutto. Doppio 0-0 con il Cruzeiro ma i Millonarios in Brasile ormai sono una garanzia: la partita l’ha tenuta viva proprio Franco Armani con una parata strepitosa su Pedro Rocha in cui è stato assistito anche dal palo. Enorme bravura, anche un po’ di fortuna, o santità per venire incontro ai termini dei tifosi del River.
Stessi ingredienti ritrovati più tardi, al termine della partita, quando la qualificazione ce la si è giocata ai calci di rigore. Il River li segna tutti, Armani ne para due e il campione può ancora difendere il suo titolo. Stavolta non è stata una storia di rimonte, come spesso capitato durante l’era Gallardo, ma uno show per esaltare la figura più rassicurante della storia di questo club: Franco “San” Armani.
E nel prossimo turno potrebbe capitare il quarto di finale tutto argentino contro il San Lorenzo, soprannominato anche il “Santo”, la prova finale per l’entità divina di Franco Armani.
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