Vince la Francia, lo fa concedendosi pure qualche disattenzione perché contro la Bielorussia finisce 2-1. Un risultato, quello maturato allo Stade de France, che non può soddisfare pienamente il ct Deschamps ma che allo stesso tempo certifica la bontà del lavoro fatto da quest’ultimo sulla panchina dei transalpini. Festeggia pure la Svezia, che in una serata neppur troppo tranquilla subisce come da preventivo l’assalto oranje: tuttavia, alla Cruijff Arena di Amsterdam, può solo gioire Janne Andersson. Niente remuntada, troppi 7 gol di passivo: l’Olanda ne mette due a referto e agli scandinavi tutto sommato va bene così. Les Bleus possono già prenotare volo e hotel a Mosca, i Blågult dovranno attendere l’esito dei playoff…
L’imbarazzante differenza tecnica in essere tra le due nazionali, unita al fatto che si giocasse in terra transalpina, avrebbe potuto far pensare ad una resa incondizionata da parte degli ospiti. E invece nient’affatto, perché Stasevich e compagni si sono presentati a Parigi col piglio dell’orda barbarica intenzionata a guastar la festa: le prime occasioni sono tutte create dall’undici allenato da Kriuschenko, che avrebbe pure la chance di passare in vantaggio se il fendente di Kovalev non terminasse a lato per una questione di centimetri (10′). Il passare del tempo, unito ai primi mugugni sugli spalti di Saint-Denis, ha però fatto sì che la reazione ordinata da Deschamps si palesasse sul terreno. Prima Varane ha sfruttato una carambola ma si è visto bloccare la conclusione da Chernik (18′), poi la collezione di corner ha fruttato una grande chance ancora fallita dal centrale del Real Madrid (19′) e una traversa colpita da Olivier Giroud di testa (20′). Gioia rimandata di un paio di minuti, il tempo necessario affinché Blaise Matuidi spalancasse le porte della porta (gioco di parole voluto) per il comodo tap-in di Griezmann al 27′. Uno a zero ben presto raddoppiatosi, sicché al 33′ questa volta Le Petit Diable ha vestito i panni del rifinitore e il gravoso compito di segnare è toccato al collega Giroud. Non c’è stata la Bielorussia: prima il suo numero 10 Saroka ha sfiorato la traversa (43′), poi, un minuto dopo, è andato a segno beffando Lloris con una conclusione imparabilmente destinata all’angolo basso.
Il secondo tempo è cominciato avaro di emozioni, Coman è stato rimpiazzato da Kylian Mbappé con l’evidente intenzione di aumentare la verve offensiva francese, il talentino ex Monaco si è subito ritagliato uno spazio importante mostrando numeri d’alta scuola. Prima il 12 ha scaldato i guantoni a Chernik, poi si è divertito a proporsi in folata: uscito Griezmann (dentro Sissoko), Payet è subentrato a Lemar e il match non ha avuto più nulla da dire. A niente son serviti gli ingressi di Skavysh e Bykov (oltre a Sachivko nell’intervallo), perché in una partita che non avrebbe avuto più nulla da dire ha vinto la formazione più accreditata. Ma se Saroka avesse capitalizzato la chance che si era confezionato al 93’…
Il tabellino:
Francia (4-4-2): Lloris; Sidibé, Varane, Umtiti, Digne; Coman (dal 61′ Mbappé), Tolisso, Matuidi, Lemar (dall’83’ Payet); Giroud, Griezmann (dal 78′ Sissoko). Ct: Deschamps.
Bielorussia (4-2-3-1): Chernik; Matvejchik, Yanushkevich (dal 46′ Sachivko), Politevich, Volodjko; Dragun, Korzun (dal 79′ Bykov); Kovalev (dal 65′ Skavysh), Karnitskiy, Stasevich; Saroka. Ct: Kriushenko.
Reti: 27′ Griezmann, 33′ Giroud, 44′ Saroka. Ammoniti: Sidibé (F), Korzun, Matvejchik, Volodjko (B). Arbitro: Ozkahya (Turchia).
Sempre nel girone A, niente di troppo eclatante. L’Olanda ci ha provato, trascinata da un Robben autore di una doppietta (curioso come Arjen avesse dichiarato l’impossibilità di rimontare la differenza reti della Svezia), ma alla fine si è trovata a cedere dinanzi al peso scandinavo. Un risultato che consente all’undici di Janne Andersson di preparare al meglio i prossimi imminenti playoff, con la speranza di centrare il pass per la Russia. A chiudere il girone A, infine, il pareggio tra Lussemburgo e Bulgaria: al gol di Olivier Thill dopo soli 3′ ha risposto il centrocampista del Palermo Ivaylo Chochev al minuto 68′, in un match nel quale c’è da segnalare l’ingresso in campo al 49′ dell’attaccante del Genoa Galabinov.
Il tabellino di Olanda-Svezia 2-0:
Olanda (4-2-1-3): Cillessen; Tete (dal 71′ Janmaat), Van Dijk, Rekik, Aké; Vilhena, Blind; Wijnaldum (dal 71′ Klaassen); Robben, Janssen (dal 46′ Dost), Babel. Ct: Advocaat. A disp: Stekelemburg, Zoet, Veltman, Hoedt, De Ligt, van de Beek, van Ginkel, Locadia, Depay.
Svezia (4-4-2): Olsen; Lustig, Lindelöf, Granqvist, Augustinsson; Claesson (dal 68′ Svensson), Larsson (dall’81’ Olsson), Johansson, Forsberg; Toivonen (dal 76′ Kiese Thelin), Berg. Ct: Andersson. A disp: Johnsson, Nordfeldt, Krafth, Helander, Holmén, Rohdén, Ekdal, Sema, Guidetti.
Reti: 16′ rig. e 40′ Robben. Ammoniti: Blind (O), Lustig (S). Arbitro: Karasev (Rus)
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