A volte il calcio va oltre i confini sportivi, e sfocia nella politica e nell’attualità. Oggi per le nazionali è un giorno che vede tre di questi incontri, uno dei quali allo Stade de France dove la Francia ospiterà la Svezia. La sfida è simbolica perché si giocherà quasi un anno dopo la strage di Parigi, iniziata alle 21.20 del 13 novembre proprio allo Stade de France. Quel giorno solo un miracolo consentì agli 80000 tifosi presenti per Francia-Germania di uscire illesi dallo stadio, un giorno che ha cambiato radicalmente la Francia.
Il calcio unisce, e lo hanno dimostrato i giocatori sui terreni di gioco nelle settimane successive. La Francia, nonostante i cambiamenti, ha reagito ed ha giocato un Europeo in casa (quasi) perfetto. Da quella finale persa è uscita una squadra motivata, con Deschamps che ha saputo dare la giusta iniezione di fiducia per le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018. Sette punti in tre giornate, gli stessi della Svezia che stasera affronterà a Parigi.
Le due Nazionali hanno dei tratti in comune, visto che anche gli svedesi hanno invertito la rotta dopo un deludente Europeo. Janne Andersson ha cambiato i gialloblù, ora orfani di Zlatan Ibrahimovic, creando un gruppo coeso dove non spiccano le individualità ma la forza del gruppo. Nonostante gli stessi punti in classifica, però, la partita di stasera sembra una mission impossible.
È vero che la Svezia ha bloccato l’Olanda ed ha subito solo un gol, ma ha affrontato selezioni modeste come Bulgaria e Lussemburgo. Proprio contro la squadra del Granducato, partita che sulla carta sembrava scontata, gli scandinavi hanno sofferto maggiormente. Quasi un mal di trasferta, tutt’altro che positivo visto che la Svezia affronterà adesso una Francia imbattuta in casa (Europeo a parte) da più di un anno e motivata per commemorare al meglio le vittime delle stragi di un anno fa.