Francia – Israele 0-0. Ha vinto la tensione dentro e fuori dal campo. In uno Stade de France più vuoto che pieno, le due nazionali hanno lasciato correre i 90’ di gioco caratterizzati più da cosa è accaduto fuori e poi sugli spalti che sul rettangolo di gioco.
Fischi all’inno israeliano, qualche disordine sugli spalti
La tensione è salita immediatamente oltre i livelli di guardia quando al momento dell’esecuzione degli inni nazionali, quello israeliano è stato accompagnato dai fischi. Nervosismo in crescendo anche sulle tribune dove i 4000 gendarmi hanno avuto il loro da fare per garantire la sicurezza: pochi minuti dopo l’inizio della partita, come riportano le cronache da al di là della manica, sono scoppiate diverse risse nel settore della curva nord, dove erano assiepati gli Irrésistibles, il gruppo di tifosi dei Blues.
Coinvolte una cinquantina di persone. Un testimone ha detto a Le Parisien di aver visto persone incappucciate correre verso il gruppo di tifosi francesi. I sostenitori israeliani, posizionati all’esterno del parcheggio dedicato situato dall’altra parte dello Stade de France, hanno lanciato un appello a “liberare gli ostaggi”, riferendosi alle persone rapite durante gli attacchi che hanno colpito lo Stato ebraico il 7 ottobre 2023.Gli steward sono intervenuti per cercare di riportare la calma e formare un cordone. Gli scontri si sono protratti per circa due minuti ma sono stati sedati.
Marcon e l’appello raccolto: missione compiuta
Ristabilita la calma, la situazione è rimasta sotto controllo sino al termine della sfida, anche perché i larghi vuoti all’interno dello stadio hanno favorito la gestione dell’ordine pubblico. Basti pensare che ad assistere all’incontro erano appena in 20000. Cifre ben lontane e ancora più basse dal minimo storico registrato in occasione di partite dallo scarsissimo appeal come contro Cipro, Turchia e Nuova Zelanda quando però l’affluenza non era mai scesa sotto i 30000. Raccolto solo in parte, l’appello di Emmanuel Macron.
Il presidente della Repubblica Francese, intercettato prima dell’inizio della sfida, aveva chiarito cosa significasse questa partita. “Non cederemo a questo vento cattivo di antisemitismo che soffia in tutto il mondo. La Francia sta organizzando un evento sportivo, culturale e intellettuale che intende organizzare e che vuole organizzare. Lo facciamo permettendo a tutti di vivere questi eventi”. Per la cronaca, la vittoria dell’Italia in Belgio e il risultato maturato a Parigi, qualificano sia gli azzurri che i blues ai quarti di finale della Nations League. La sfida di San Siro servirà solo a a sancire chi chiuderà il girone al primo posto. Al di là della classifica il risultato fondamentale era tutelare l’ordine pubblico.