Alle polemiche legate a Italia – Israele, legate al patrocinio del comune di Udine, concesso dopo un lungo tira e molla, seguono le preoccupazioni legate a Francia e Israele, in programma il prossimo 14 novembre. A un mese di tempo, al di là delle Alpi si sta già prendendo in considerazione l’ipotesi di spostare la sede del match
Anche lo sport e di conseguenza la Nations League di calcio, deve fare i conti con la geopolitica e i venti di guerra provenienti dal Medio Oriente. Tutto lascia credere che la sfida, con ogni probabilità decisiva per le sorti delle due nazionali nella competizione si giocherà sempre a Parigi, ma non a Saint Denis. L’ipotesi, molto vicina ad essere realtà entro pochi giorni, è che possa essere delocalizzata. In una riunione per la gestione e la sicurezza legata all’ordine pubblico, si è discusso della possibilità di cambiare impianto.
Dunque è molto probabile che Francia – Israele si giochi al Parco dei Principi, lo stadio che ha ospitato le partite casalinghe del Paris Saint Germain. Non è una scelta definitiva, ma in ogni caso dettata dalla necessità di garantire un contenimento del rischio adeguato alle contingenze legate al contesto della crisi in Medio Oriente. Quanto sta accadendo nella striscia di terra fra Israele, Gaza e Libano può avere evidentemente delle ripercussioni nel resto del mondo, compresa l’Europa e soprattutto la Francia, che nelle ultime settimane ha assunto atteggiamenti abbastanza netti sulla vicenda. Quanto basta per rendere la partita con Israele un evento da allerta in codice rosso.
Ecco perché nella capitale francese si opterà quasi sicuramente per ospitare la partita in uno stadio da 47mila persone, in una zona dove i protocolli di sicurezza sono già collaudati e la gestione della folla è evidentemente meno complicata. Fra l’altro avrebbe anche poco senso utilizzare uno stadio da 80mila persone per una partita che non è di altissimo profilo e ne richiamerà probabilmente meno della metà. Decisivo anche lo studio demografico. Al Parco dei Principi, per la struttura stessa che caratterizza l’impianto, è più facile garantire la sicurezza anche perché rispetto a Saint Denis, si colloca in una zona con meno densità di popolazione e con meno stranieri provenienti da zone adiacenti o affini politicamente ai paesi coinvolti nella crisi in Medio Oriente.
Secondo quanto riportato dalla Francia, la scelta si legherebbe anche ad una valutazione demografica: nella zona del Parco dei Principi c’è una percentuale comunque largamente inferiore di popolazione straniera rispetto al quartiere che ospita lo Stade De France, dove, secondo l’intelligence locale, le frange più estremiste filopalestinesi e libanesi potrebbero trovare maggiore sostegno, appoggio e copertura.
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