A fine agosto avevamo scritto del declino di Emil Forsberg, che non sembrava più quell’esterno capace di realizzare 22 assist in una sola stagione di Bundesliga. Di quel giocatore ambito da tutta Europa, infatti, era rimasto ben poco nell’ultima stagione, in cui lo svedese era stato scavalcato nelle gerarchie da Olmo, Nkunku, Sabitzer e Schick. Con l’addio di quest’ultimo, però, Forsberg sembra essere tornato al centro del progetto Lipsia, e le ultime due prestazioni in Bundesliga hanno sicuramente rafforzato la sua posizione nello scacchiere tattico di Nagelsmann, che nei prossimi impegni difficilmente farà a meno delle sua qualità.
Qualità che hanno permesso al Lipsia di uscire dalla BayArena con un punto preziosissimo in ottica futura, dato che il Leverkusen potrebbe essere una delle rivali dei Roten Bullen nella corsa alla Champions League. Forsberg si è reso protagonista di una prestazione da leader vero, tanto da segnare il gol del momentaneo vantaggio con una grandissima azione personale, conclusa con un potente mancino sul primo palo di Hradecky. Azione che ha messo in luce le eccellenti qualità di Forsberg nell’uno contro uno. Non solo, perché lo svedese è prima di tutto un giocatore associativo, che gioca per la squadra e per i compagni, più che per se stesso. Questa qualità gli ha permesso in passato di realizzare un numero spropositato di assist, prima di andare incontro ad una preoccupante involuzione che lo ha portato ai margini del progetto del Lipsia.
Colpa di una serie di prestazioni sottotono (e di qualche problema fisico) che hanno portato Hasenhüttl, Ragnick e Nagelsmann a preferirgli altri giocatori, anche meno forti, ma sicuramente più costanti e affidabili. In questa stagione, però, Forsberg potrebbe ritornare ad essere quell’ala imprendibile ed estremamente intelligente: a 29 anni, dopotutto, lo svedese avrà sicuramente trovato la maturità necessaria per affermarsi come uno dei migliori esterni della Bundesliga. Le qualità, infatti, ci sono tutte.