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Footdiscovery: si vola in Kazakistan per la Prem’er Ligasy

Questa settimana, con la nostra rubrica Footdiscovery, piombiamo in Kazakistan per scoprire la Prem’er Ligasy. Il campionato kazako sta formando club sempre più presenti nei preliminari di Champions ed Europa League, con qualche qualificazione anche alla fase a gironi nella seconda competizione europea. Andiamo ad analizzare la storia e la formula di questo torneo…

IL KAZAKISTAN SULLE ORME DELL’AZERBAIJAN

Come già accaduto nel campionato dell’Azerbaijan, dobbiamo dividere la storia del Kazakistan in due fasi: la prima sotto il dominio dell’Unione sovietica, la seconda dopo l’indipendenza. Infatti il campionato kazako ha preso totalmente vita nel 1992, anno di separazione dalla madre Russia. In precedenza il torneo era disputato da pochissimi club, poichè le formazioni migliori facevano parte del campionato sovietico.

Nel 1992, alla partenza della massima divisione kazaka detta Top Division, il campionato era diviso in 2 gironi da 24 squadre. Nel 1994 diventa a girone unico con 16 team. Nel 2002 cambia il nome in Super League e, successivamente, nel 2008 in Prem’er Ligasy. Anche il formato ha delle variazioni con i club che si ridimenzionano a 12 club. La formula che viene adottata è molto semplice: nella prima fase della stagione c’è il classico girone all’italiana con 2 gironi, uno d’andata l’altro di ritorno. Conclusi gli scontri, la classifica si divide in 2 parti: i primi 6 club partecipano alla lotta scudetto, gli altri 6 ad una lotta salvezza. Il primo classificato ha il diritto di accedere al secondo turno preliminare di Champions League. Il secondo e il terzo accedono al primo turno preliminare di Europa League. Il vincente della coppa nazionale conquista la possibilità di partecipare al secondo turno preliminare di Europa League. Le due ultime classificate nel “gruppo salvezza” retrocedono in Birinşi Lïga, la seconda divisione con 10 club.

Solo nel 2012 la formula del campionato è stata nuovamente alterata: 14 squadre e nessuna seconda fase, solamente girone all’italiana. Quell’anno non ci furono retrocessioni, ma il pubblico rimase scontento e, la mancanza di spettacolo senza nessuna lotta salvezza, ha portato gli organizzatori a fare un passo indietro. Dal 2013, la Prem’er Ligasy tornò alla sua vecchia struttura.

Dal 1992, il club più titolato del Kazakistan è l’Ertis con 5 titoli, una coppa nazionale e nessuna retrocessione dalla massima serie, della quale a contribuito alla fondazione. Ha partecipato sia alla Champions asiatica che a quella europea, sempre con scarsi risultati ed eliminazioni ai preliminari. Solo nel 2000 vanta un accesso alla fase a gironi dell’AFC Champions League. Sempre in testa con 5 scudetti, 3 supercoppe e una coppa nazionale, troviamo l’Aqtöbe. Purtroppo il club non è mai riuscito ad accedere alla fase a gironi di nessuna competizione europea. Con 3 successi spiccano il Spartak Semey e l’Astana 1964. Il club gialloblu è stato uno dei fondatori del campionato kazato ed è retrocesso una sola volta nel 2009 per problemi finanziari. Con 2 scudetti vediamo raggruppati il Qaýrat (retrocesso nel 2009 per bancarotta), il Şaxter (nel 2008 venne coinvolto in un caso di combine con il Vostok. Il club se la cavò con 9 punti di penalizzazione mentre il Vostok venne espulso dal torneo) e il famoso Astana FC (primo club del Kazakistan a raggiungere il traguardo dei gironi di Champions League nel 2015-2016 pescando il girone con Benfica, Atl. Madrid e Galatasaray. L’avventura non fu disastrosa: 4 punti con 4 pareggi e 2 sconfitte. Nel 2011-2012 si qualificarono per l’Europa League, ma vennero esclusi poichè non rispettavano i requisiti della UEFA, esistendo da meno di 3 anni). Ai posti di coda, con un solo successo, ci sono il Taraz e l’FC Tobol.

FASE FINALE DEL CAMPIONATO KAZAKO 2015-2016

In Kazakistan, il campionato ha già superato la prima fase ed è già stato diviso nei gruppi “titolo” e “salvezza”. Nel primo troviamo l’FC Astana, K. Almaty, l’Ertis, l’Ordabasy, l’Okzhetpes e l’Aktobe. L’Astana domina al momento la classifica forte dei 68 punti guadagnati in 29 giornate. Nell’ultimo turno, la capolista è stata sconfitta dal K. Almaty che ha accorciato le distanze arrivando a solo 3 lunghezze dalla vetta. Vittoria importante, ma in parte vanificata dal fatto che, l’Astana, ha un match in meno. I padroni di casa hanno chiuso l’incontro nel primo tempo con un uno-due micidiale che porta la firma di Arzo (29′) e Kuat (36′). Ko che non intimorisce i primi della classe, ma che comunque insinua qualche dubbio. L’Ertis, in terza posizione e fuori dalla lotta per il titolo, ospita l’Ordabasy per una partita importantissima per il 3° posto, che vale i preliminari di Europa League. I due club non si risparmiano e si lasciano ad un pirotecnico 3-3. Un punto a testa che lascia invariate le 3 lunghezze di divario tra le due rivali. Infine, la sesta forza, l’Aktobe, ospita sul proprio terreno di gioco l’Okzhetpes. Gli ospiti si presentano dopo 4 sconfitte consecutive mentre, i padroni di casa dopo 3. Il risultato è un pareggio senza lode e senza infamia: 2-2 e Aktobe fuori da ogni possibile qualificiazione europea. Misera speranza ancora per l’Okzhetpes, che deve tentare il miracolo avendo una gara in meno e 7 punti di distacco dal 3° posto.

Nel gruppo retrocessione invece, la lotta è veramente aperta tra Tobol, Atyrau, Shakhtar K., Zhetysu, FK Akzhayik e Taraz. Il Tobol mantiene forte la settima posizione, ormai praticamente salvo con i 41 punti guadagnati. Nell’ultimo match, il club ha ospitato l’Akzhayik. Gli ospiti espugnano il territorio nemico, tornado a casa con l’1-0 che vale l’aggancio alla penultima posizione. La salvezza ora dista solamente due punti ed è occupata dal Zhetysu a 31 punti, momentaneamente. La squadra, in decima posizione, non è andata oltre lo 0-0, in casa, contro il fanalino di coda Taraz (a 29 punti insieme all’Akzhayik). Lo Shakhtar K. incasssa il secondo ko consecutivo e inizia a tremare, rimanendo bloccato a quota 33 punti. A godere della sconfitta è l’Atyrau che guadagna 3 lunghezze di vantaggio sui diretti rivali, allontanandosi quasi definitivamente dalla zona rossa. Arzhanov e Shabalin regalano la salvezza quasi matematica.

Andrea Mariani

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