Era nell’aria da tempo: Milan e Fonseca, addio di capodanno. Un finale non certo inaspettato, per una storia iniziata male e proseguita a denti stretti. Il tecnico portoghese non è più l’allenatore dei rossoneri. Al suo posto, Sergio Conceicao.
Era tutto già scritto. Il tecnico portoghese lascia dopo una esperienza durata poco meno di sei mesi, caratterizzati da alti e bassi, fra vittorie memorabili in Champions, dove il Milan è in corsa addirittura per i primi otto posti e un cammino assai deludente in campionato. Al netto dei risultati, Fonseca paga un rapporto mai nato con i senatori dello spogliatoio. Le prime avvisaglie erano arrivate dopo poche settimane, con il clamoroso ammutinamento in campo di Leao e Theo Hernandez nella sfida all’Olimpico contro la Lazio, quando i due non hanno partecipato al cooling break, e proseguito accuse più o meno velate di scarso impegno ai due calciatori, platealmente puniti con delle scelte che hanno reso praticamente pubblici malesseri e mesi caratterizzati da difficoltà di capirsi trasformatasi presto in sopportazione reciproca.
Legittima, la scelta della società. Qualche perplessità, invece, sulle tempistiche legate all’allontanamento del tecnico. Fonseca, di fatto, è arrivato a San Siro con la valigia in una mano e il foglio di via in un’altra. Anche se avesse vinto, la decisione non sarebbe cambiata. Resta da capire e magari il Milan spiegherà perché Fonseca, già consapevole di essere l’ex tecnico, è stato mandarlo in conferenza stampa a rispondere alle domande su un futuro già scritto e che, di fatto, gli è stato comunicato dai media. Ultimo atto di una esperienza vissuta male, proseguita peggio e con un finale per certi versi significativo. L’ultimo fotogramma di Fonseca da allenatore del Milan è nel cartellino rosso sventolatogli da Fabbri dopo una plateale protesta. Allontanato dalla panchina prima dall’arbitro e poi dal club.
Il futuro prossimo, anzi immediato, è Sergio Conceiçao, atteso a Milano sin da subito. Contratto per i prossimi sei mesi con l’opzione, esercitabile solo dal club, di un prolungamento sino al 2027. Una scelta sfidante, dunque, per un tecnico che secondo le prime ricostruzioni era già stato allertato la scorsa estate. Il suo arrivo è, per certi versi, una ammissione di colpa da parte della dirigenza. Fonseca, del resto, non aveva mai dato l’idea di essere una prima scelta. Per Sergio Conceiçao, avvio subito in salita. L’ex allenatore del Porto subentra alla vigilia della Supercoppa. Avrà solo tre giorni per preparare la sfida alla Juventus: il rischio di ritrovarsi nella centrifuga dopo soli 90’ da allenatore del Milan è altissimo, anche se la tifoseria ha già individuato nella dirigenza i veri colpevoli di questo inizio di stagione.
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