Il Flamengo torna grande, o forse non ha mai smesso di esserlo. La goleada all’Unión La Calera per quanto prevedibile torna a dare i contorni della vera big della Copa Libertadores alla squadra di Rogério Ceni, nonostante venga sottostimata la stagione passata che ha comunque portato in dote un titolo pesante come quello di campione del Brasile per il secondo anno consecutivo.
Infatti nell’ultimo anno il Flamengo spesso è stato visto come una big in crisi, sulla scia per esempio di quanto accaduto in inverno al Barcellona, ma nonostante il flop in Copa Libertadores dove è arrivata un’inaspettata eliminazione per mano del Racing, il resto del cammino è stato sempre di alto livello con la vittoria last minute del Brasileirão e quella nell’immediato inizio della nuova stagione della Supercoppa del Brasile nella finale contro il Palmeiras.
GRANDE VITÓRIA!
Seguimos juntos por mais, Nação! ❤️🖤
Boa noite, Maior Torcida do Mundo!
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— Flamengo (@Flamengo) April 28, 2021
Eppure c’era chi si aspettava che questa squadra fosse ammaccata, distante da quella che nel finale del 2019 vinse la Copa Libertadores a Lima contro il River Plate. Sarà stato per i tanti cambi di panchina o per la poca credibilità che si è data alla figura di Rogério Ceni, ma la squadra non è stata considerata abbastanza e adesso che sembra ver definitivamente messo tutto in ordine senza perdere alcun pezzo pregiato sul mercato, si torna a guardarla come la candidata numero uno al titolo 2021 della Copa Libertadores.
Anche perché la rosa è di primissimo ordine e prestazioni come l’ultima del Maracanã testimoniano le potenzialità di questo gruppo. In particolar modo l’attacco sta giocando tutte le sue carte in questa fase di “presentazione”, dopo aver riscoperto la versione deluxe di tutti i giocatori più rappresentativi: Gabigol è tornato a segnare tanto e bene, con reti che ne testimoniano la freddezza sotto porta e la facilità con cui si va a creare occasioni da gol; De Arrascaeta è senza dubbio il miglior trequartista del continente e ha ripreso ad andare a pieni giri; Bruno Henrique ed Everton Ribeiro fanno di velocità e tecnica armi fenomenali e anche Pedro rappresenta un ricambio extra lusso per entrare a partita in corso.
Il gol dell’ex Fiorentina è un autentico capolavoro tecnico che testimonia la forza del Flamengo di oggi: controllo, primo dribbling, secondo dribbling e poi pallonetto. Tutto questo dall’attaccante di riserva, un lusso che nessun’altra squadra può permettersi. La Copa Libertadores è un torneo lungo, spezzato in due tra fase a gironi ed eliminazione diretta con una Copa América e un calciomercato di mezzo in cui si possono ribaltare completamente i valori, ma è chiaro che a oggi i conti tocca farli con il Fla di Rogério Ceni, la big ritrovata che in una sera ha spaventato tutta la concorrenza. Il discorso qualificazione sembra ormai archiviato, anche per via della partenza falsa del Vélez che è ancora a 0 punti: ora lo scontro diretto con la LDU di Quito, seconda a 4 punti contro i 6 del Fla, può mettere l’ipoteca anche sul discorso primo posto e far pensare direttamente a cosa accadrà dopo la fase a gironi.
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