Sfogliando il calendario di questa prima settimana di Copa Libertadores la partita assolutamente da non perdere è quella del Maracanà tra Flamengo e San Lorenzo.
Non in perfette condizioni lo stadio intitolato a Mario Filho, impianto che è stato ristrutturato in tempi record per permettere al Fla di giocare le partite casalinghe di Copa Libertadores in casa propria e non nei vari stadi di Rio de Janeiro.
Sarà una partita unica e imperdibile per diversi fattori. Il blasone di entrambe è ovviamente noto: il Flamengo ha vinto la Copa Libertadores nel 1981 centrando anche il successo nell’inverno successivo contro il Liverpool per laurearsi Campione del Mondo; il San Lorenzo invece la sua prima Libertadores l’ha alzata al cielo nel 2014 scrivendo una pagina indelebile della propria storia.
Queste due squadre sono tra le sudamericane più conosciute al mondo seppur per ragioni diverse: il Flamengo ha fatto esplodere la sua popolarità negli anni ’80 grazie ad una generazione d’oro che vedeva come uomini copertina Zico e Junior, famosissimi in tutto il mondo. E poi quella incantevole maglia rubronegra a strisce orizzontali così unica nel suo genere ha sempre attratto milioni di fan in tutto il mondo.
Il San Lorenzo ha espanso la sua popolarità mondiale di recente grazie alla figura di Papa Francesco e soprattutto grazie ad un tifo senza eguali che primeggia in Sudamerica nel campo dell’invenzione dei cori alla pari del Peñarol. Il fascino mistico della Santa Chiesa e lo spettacolo di un pubblico caloroso, geniale e folle hanno contribuito ad espandere il nome del Ciclón nel mondo.
Oltre al contorno molto suggestivo c’è anche una grande sfida dal punto di vista tecnico a cui assistere. Il Flamengo ha perso la finale di Taça Guanabara domenica scorsa nel derby contro il Fluminense ma ha assemblato una squadra che può puntare anche dritto al successo finale: ai nomi pesanti di Diego, Guerrero e Rever si è aggiunto anche Orlando Berrío, il calciatore più veloce del mondo, atteso da una stagione in cui può fare meraviglie. La sponda rubronegra di Rio offre anche giocatori di altissimo profilo in patria come l’eterno Rever in difesa, l’imprescindibile Willian Arao a centrocampo e il giovanissimo Felipe Vizeu in attacco, pronto ad esplodere definitivamente.
Dall’altra parte arriva un San Lorenzo che mantiene l’ossatura dello scorso anno e che ha plasmato il suo 4-2-3-1 in un più armonico e tecnico 4-3-3. Sula carta il Ciclón probabilmente ha qualche cosa in meno, soprattutto considerando il fattore campo ma occhio alle nuove idee di Aguirre che potrebbero regalarci forti sorprese in maglia azulgrana: Belluschi , giocatore meraviglioso da guardare, è stato arretrato a centrocampo e fungerà da mezzala di qualità; davanti con Cerutti e Nico Blandi non ci sarà Cauteruccio, passato alla corte di paco Jemez al Cruz Azul in Messico, ma Ruben Botta che ha percorso al contrario la tratta messicano-argentina ed è pronto a rompere la scena in Argentina e Copa Libertadores.
Entrambe hanno forti ambizioni sia per questa partita che per il torneo in generale: partire con il piede giusto in un girone in cui ci sono anche due clienti scomodi come Atletico Paranaense e Universidad Catolica potrebbe mettere in discesa un cammino tutt’altro che scontato.
San Lorenzo e Flamengo nonostante una storia gloriosa si sono scontrate in una sola competizione, la Copa Mercosur del 2001. Nell’antenata dell’attuale Copa Sudamericana le squadre si affrontarono prima nella fase a gironi dove il Fla vinse per 2-1 sia al Maracanà che al Nuevo Gasometro; poi il destino le fece rincontrare in finale dove dopo due pareggi vinse il San Lorenzo ai calci di rigore.
In quella lotteria di tiri dagli undici metri andò a segno anche il Pipi Romagnoli, ancora giocatore del San Lorenzo che però per guai fisici non è stato convocato per la partita di questa sera.
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