Prima o poi si torna in Olanda o, almeno, si cerca di chiudere la carriera con la maglia della formazione che ti ha lanciato nel calcio professionistico. Questa volta è il turno di Fer che riabbraccia il De Kuip e il Feyenoord almeno per un anno: il centrocampista, chiamato a sopperire alla partenza di Vilhena, è ufficialmente alla corte di Stam dopo aver vagabondato per l’Inghilterra.
Fer nasce a Zoetermeer nel 1990 ed inizia a muovere i primi passi nella rappresentativa locale del suo paese. Nel 1999, il Feyenoord ne intravede le enormi potenzialità e decide di portarlo a Rotterdam per far crescere le sue doti nelle giovanili del club. Le risposte date sul campo lasciano tutti a bocca aperta ed impiega poco ad arrivare in prima squadra per esordine nella stagione 2007-2008 a soli 17 anni.
Il ragazzo si dimostra molto predisposto al gioco fisico, godendo ti una corporatura massiccia e muscolosa. Risulta lento e macchinoso, ma anche molto duttile poichè in grado di ricoprire tutti i ruoli a centrocampo. I Rotterdammers puntano forte su di lui e dopo solo 12 presenze al primo anno di Eredivisie, riesce a guadagnarsi una maglia da titolare che lo porta pian piano a farsi strada tra le gerarchie dei biancorossi. Nonostante non sia molto veloce è dotato di un potente tiro dalla distanza che lo rendono estremamente pericoloso: in 5 anni di Feyenoord riuscì a gonfiare la rete in ben 13 occasioni, giocando maggiormente da mediano.
Il Twente se ne innamora e riesce a strapparlo alla concorrenza nell’estate del 2011-2012: con la maglia dei Tukkers firmerà il suo miglior campionato sotto il livello realizzativo con ben 10 centri (2 con il Feyenoord e 8 con il Twente) in 32 gare. L’Olanda comincia a stare stretta al Fer che viene identificato come uno dei talenti più cristallini del momento: il Norwich tenta il colpaccio e riesce ad assicurarsi le sue prestazioni nel 2013-2014. La Premier è nelle corde del centrocampista che però soffre particolarmente i ritmi alti, nonostante regga l’urto degli interventi e il gioco nettamente più fisico rispetto ai Paesi Bassi. 29 presenze e 3 gol non bastano a salvare la società che retrocede in Championship: a causa dell’ingaggio alto, i gialloverdi sono costretti a venderlo e il passaggio al QPR è immediato. Ma anche qui il risultato è lo stesso: belle prestazioni, 26 partite e 6 centri e retrocessione in Championship.
Fer non riesce a fare il salto di qualità e si perde nei continui cambi di categoria: dopo aver iniziato il campionato con il QPR, nell’inverno del 2016 passa allo Swansea dove rimarrà per ben 4 stagioni. Con i bianconeri, le prime due Premier sono fantastiche con tanta qualità e un apporto che permettono alla società di centrare la salvezza. Nelle ultime due stagioni, invece, i problemi fisici lo hanno rallentato notevolmente: prima il tendine d’achille e ultimamente un fastidio muscolare che lo ha tenuto fermo dal 2 febbrario. Gli inglesi decidono di non rinnovare il contratto e gli permettono di svincolarsi.
L’occasione per ripartire gli viene offerta proprio dal Feyenoord che aveva lanciato il ragazzo nel calcio professionistico: Fer potrebbe essere l’elemento fondamentale nel centrocampo di Stam che manca di fisicità dopo l’addio di Vilhena accasatosi al Krasnodar. Il De Kuip ha perso un idolo per ritrovarne un altro. Nel classico 4-3-3, il ragazzo può essere sistemato davanti alla difesa (al posto di Clasie passato all’AZ) o come interno di sinistra, ruolo ricoperto proprio da Vilhena. In casi estremi, non è ecluso che possa alzarsi e andare a fare il trequartista proprio per sfruttare il piede caldo e potente. Sicuramente a Stam servono rinforzi proprio sulla linea mediana: i due interditori hanno abbandonato la nave e occorre chi può essere presente con il fisico e con la forza per difendere un reparto arretrato lasciato scoperto e in balia di se stesso.
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