Continui 65.5, partite perse per bonus inaspettati e continui litigi con i compagni di lega: tutto questo è il Fantacalcio, un gioco tanto bello quanto diabolico. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo
Una volta veniva giocato con carta, penna e quotazioni e voti della Gazzetta dello Sport, mentre oggi con l’ausilio di una delle tante app che hanno contribuito a dare popolarità al gioco, insomma, cambiano gli anni, ma il Fantacalcio rimane uno dei giochi più amati dagli italiani. Questo gioco negli anni si è evoluto tantissimo, ma continua ad appassionare milioni di persone in tutto il nostro Paese. Quante volte, dopo un’annata negativa, vi siete ripromessi di non giocarci più, per poi ripresentarvi sempre agguerriti all’asta della stagione successiva? Quante volte una vittoria, o una sconfitta, vi hanno portato a litigare con un vostro compagno di lega? Il Fantacalcio, infatti, è molto più di un semplice gioco, esattamente come il calcio vero e proprio. È una passione che ci accompagna per nove mesi l’anno, un modo per conoscere persone nuove e per, magari, festeggiare per i restanti tre mesi e riempire di sfottò tutti gli altri partecipanti. Ma tra pianti (preventivi), gioie, ansie pre-asta e tattiche studiate sotto l’ombrellone, vi siete mai chiesti qual è la storia del Fantacalcio? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Quando il Fantacalcio fu concepito, probabilmente nessuno avrebbe potuto prevedere il suo straordinario successo. L’idea originale appartiene a Riccardo Albini, un giornalista appassionato di giochi che, nel giugno del 1988, all’alba degli Europei in Germania, ispirandosi alla lega virtuale di baseball in America, decise di creare una versione dedicata al calcio italiano, con l’aiuto di alcuni colleghi all’interno di un bar di Milano. Dopo due anni dall’inizio, il Fantacalcio esplose: da una semplice idea in un bar milanese a un successo straordinario. Fu concepita l’idea grandiosa di pubblicare un libro che spiegasse le regole del gioco. Lo stesso Albini, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha affermato: “Era il 1990. Vennero stampate 10mila copie e ne vendemmo un quarto. A livello editoriale fu una battaglia difficile, ma i numeri parlano da soli: quell’anno circa 15mila persone si trasformarono in fantallenatori“.
Sebbene, quindi, il gioco si diffuse rapidamente fin da subito, il suo vero boom avvenne nel 1994, quando la Gazzetta dello Sport organizzò la prima edizione del Fantacalcio per i propri lettori: migliaia di persone aderirono all’iniziativa, contribuendo al rapido aumento della sua popolarità tra gli appassionati di calcio, che cominciarono a creare leghe minori tra gruppi di amici o tifosi. Da allora le cose sono cambiate molto e, come detto in apertura di articolo, oggi sono le app a dominare il mondo del Fantacalcio.
Il Fantacalcio è un gioco che consiste nel creare e gestire una squadra virtuale (a cui si deve attribuire un nome e, opzionalmente, dei colori sociali) composta da calciatori attivi nel campionato selezionato (o, nel caso delle Euroleghe, di tutta Europa) per la partecipazione. Ma vediamo tutte le regole principali del Fantacalcio nello specifico.
Inizialmente, ogni partecipante al Fantacalcio, noto anche come “fantallenatore”, deve selezionare il nome della propria squadra (in alcuni casi anche i colori sociali e lo stemma) e poi procedere con la composizione della rosa che avviene durante l’asta (che vedremo nello specifico tra poco).
Di solito, nelle leghe più piccole, come quelle tra amici, ogni squadra ha un budget iniziale fisso per l’acquisto dei giocatori; in questo caso, un giocatore può essere assegnato solo a una squadra. Nelle leghe più ampie, invece, ogni partecipante dispone di un budget fisso per l’acquisto dei giocatori, i quali sono elencati in una lista con le rispettive valutazioni. In questa situazione, un giocatore può far parte di più squadre.
Normalmente, le leghe più piccole accettano fino a un massimo di 8-10 squadre, mentre ogni squadra è composta da 25 giocatori: 3 portieri, 8 difensori, 8 centrocampisti e 6 attaccanti. Dopo aver composto la rosa, prima di ogni turno di gioco ed entro un limite di tempo prestabilito, ogni fantallenatore deve decidere quale modulo utilizzare e selezionare i giocatori da schierare nella formazione principale e quelli da tenere in panchina. I cosiddetti panchinari sono assolutamente fondamentali perché alcuni giocatori potrebbero non giocare o uscire presto dal campo, rendendoli necessari da sostituire nella formazione.
Adesso vediamo come funziona uno dei momenti più attesi e temuti da ogni fantallenatore: l’asta, il momento cruciale della stagione. A turno, ogni partecipante, che dispone di un budget iniziale uguale a quello degli altri appassionati di fantacalcio, espresso in un certo numero di Fantamilioni, indica un calciatore che desidera acquistare e comunica agli altri la sua prima offerta. Di solito, il giocatore desiderato interessa anche agli altri partecipanti, il che dà il via ai rilanci, che continuano fino a quando nessuno supera l’ultima offerta.
Un’altra opzione, meno comune, è l’asta a buste chiuse, con proposte di acquisto vincolanti per calciatori a una cifra prestabilita.
In ogni turno del Fantacampionato, si svolgono gli incontri tra le squadre, organizzati in vari formati. Tra i più comuni ci sono gli scontri diretti, disputati giornata per giornata tra le squadre, oppure la modalità tutti contro tutti, dove l’obiettivo è fare più punti degli altri per scalare la classifica.
I voti nel Fantacalcio sono cruciali per determinare la classifica e il vincitore finale. Ogni lega adotta un sistema di valutazione, che può essere basato su statistiche riguardanti le prestazioni dei giocatori o sui voti assegnati dai giornalisti sportivi dopo ogni partita del campionato reale.
Inoltre, ogni lega stabilisce bonus e malus, ossia condizioni speciali per guadagnare o perdere punti in base agli eventi delle partite e alle prestazioni dei giocatori. Ad esempio, un assist, un rigore parato o un gol segnato da un proprio giocatore possono valere un bonus di punti, mentre ammonizioni, espulsioni, rigori subiti o autoreti possono comportare un malus.
Un ruolo cruciale nel Fantacalcio è quello del “presidente di lega“. In passato, la gestione richiedeva un quaderno e una penna per annotare le formazioni, che venivano consegnate settimanalmente. Con l’avvento dei primi cellulari, le formazioni venivano inviate anche tramite messaggi. Oggi, invece, tutto è semplificato: basta avere uno smartphone o un tablet e utilizzare piattaforme dedicate. App e siti web appositamente progettati per la gestione delle leghe rendono tutto più facile ed efficiente, anche se la figura del presidente rimane cruciale per garantire il rispetto delle regole e la serenità all’interno del gruppo.
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