L’esonero di Mourinho era ormai nell’aria: i troppi litigi con i giocatori e il sesto posto in campionato hanno portato la dirigenza del Manchester United a una decisione drastica ma inevitabile per salvaguardare l’ambiente ed evitare la fuga di tutti i talenti. Di certo la sua esperienza ai Red Devils è stata fallimentare, specialmente nelle ultime due tormentate stagioni durante le quali si sono susseguiti tanti momenti di crisi, culminati con la sconfitta contro il Liverpool. Ma quali sono stati gli altri fallimenti nella lunga carriera dell’allenatore portoghese? Noi di Footbola ne abbiamo individuati cinque.
Manchester United has announced that Jose Mourinho has left the Club.
We would like to thank him for his work during his time at Manchester United and wish him success in the future. #MUFC
— Manchester United (@ManUtd) December 18, 2018
Esonero Manchester United
Partiamo dal fatto più recente: lo United di Mourinho si è presentato da subito con una squadra dai grandi obiettivi che con l’ultimo Zlatan Ibrahimovic di grande livello puntava a riscattarsi dopo un tragico periodo post Sir Alex Ferguson. E il primo anno ha regalato subito una soddisfazione ai Red Devils che sono riusciti a vincere l’Europa League e a conquistare di conseguenza il pass per il ritorno tanto atteso in Champions League. Ma Mourinho non è riuscito a dare continuità alla stagione, perdendosi forse un po’ troppo dietro futili litigi che hanno reso invivibile l’ambiente e hanno influito in maniera negativa anche sui risultati. E dopo un girone di andata così così l’esonero era davvero dietro l’angolo.
Esonero Chelsea
Restiamo in Premier League ma cambiamo città e squadra. L’ultimo Mourinho in versione inglese è stato quello che al Chelsea, squadra con al quale era riuscito a vincere già due campionati consecutivi tra il 2004 e il 2006. Il suo ritorno nel 2013 ha regalato ai Blues un altro campionato ma alla sua terza stagione sulla panchina della squadra londinese qualcosa è andato storto: un avvio di campionato pessimo e la dura sconfitta contro l’allora capolista Leicester hanno portato la dirigenza a rescindere il contratto, mandando via anzitempo l’allenatore.
Semifinale di Champions League del 2011
Dopo gli esoneri è giusto annoverare tra i fallimenti quelle che sono stati le grandi sconfitte sul campo ottenute da Mourinho. Il KO più prestigioso è stato senza dubbio quello della semifinale di Champions League del 2011 quando, alla guida del Real Madrid, al portoghese toccò l’arduo compito di superare il Barcellona in uno dei Clasico più importanti di sempre in Europa. L’andata del Bernabeu condizionò fatalmente l’andamento della doppia sfida: la splendida doppietta di Leo Messi in casa del nemico annientò il Real Madrid che al ritorno non riuscì ad andare oltre l’1-1. Certo, contro un Barcellona che da lì a un anno sarebbe diventato la squadra perfetta non c’era molto da fare, ma farsi sfuggire in casa una finale di Champions League è una vera e propria macchia sul suo curriculum.
Semifinale di Champions League 2013
Due anni più tardi un’altra semifinale segnò un nuovo fallimento per Mourinho. Questa volta però la situazione era diversa perché il Real Madrid si presentava alla sfida contro il Borussia Dortmund come la favorita indiscussa, ma anche in quel caso fu l’andata a pesare sulla qualificazione. In Germania infatti i Blancos furono letteralmente travolti da un poker indimenticabile di Robert Lewandowski che rese praticamente nulla la vittoria degli spagnoli nella gara di ritorno.
Ottavi di finale di Champions League 2017
L’ultimo grande fallimento di Mourinho è quello negli ottavi di finale della scorsa Champions League, quando alla guida del Manchester United ha vissuto una situazione simile a quella capitatagli qualche anno prima a Dortmund. Questa volta a compiere il miracolo ci pensa il Siviglia, ovviamente sfavorito sulla carta: dopo lo 0-0 dell’andata in Spagna ai Red Devil non restava altro che trovare una vittoria di misura a Old Trafford, ma anche in quel caso Mourinho riuscì a farsi scippare la qualificazione al turno successivo da uno straripante Ben Yedder e dalla sua doppietta lampo sul finale di partita. Identico e drammatico copione di un film già visto che ha messo ancora una volta in discussione il portoghese, avviato ormai verso la fine della sua terza avventura inglese.
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