Un pomeriggio incredibile per scrivere ancora nuove pagine di storia: dopo aver vinto la League Cup contro il Chelsea lo scorso febbraio e aver archiviato il campionato all’ultima giornata, il Manchester City si porta a casa anche l’FA Cup, terzo trofeo di quest’anno che corona nel miglior modo possibile il dominio nazionale di Pep Guardiola.
Già, perché se è vero che la Champions League resta soltanto un sogno tanto rincorso per i Citizens, l’allenatore spagnolo è riuscito a colmare il vuoto alla perfezione, diventando l’unico nella storia del calcio inglese ad aver portato a casa il domestic treble, il triplete alternativo made in UK mai riuscito a nessuno prima d’ora, eccezion fatta per la sezione femminile dell’Arsenal. In più a questa straordinari tripletta va ad aggiungersi anche il Community Shield che fa salire a quota 4 i trofei messi in bacheca dal City quest’anno.
WE
ARE
THE
FOURMIDABLES? #mancity ???? pic.twitter.com/xBwgNUd2vC
— Manchester City (@ManCity) May 18, 2019
Questa volta la vittima è il Watford, una delle grandi soprese della Premier League che era riuscita a raggiungere la finale di coppa dopo una meravigliosa cavalcata e una rimonta da togliere il fiato durante la semifinale contro il Wolverhampton. Purtroppo per Javi Gracia il percorso della sua squadra conta davvero poco se in finale ci si ritrova contro l’armata del Manchester City che con un pesantissimo 6-0 spegne i sogni europei degli Hornets (rimasti fuori da ogni cosa nonostante una stagione di buon livello) e accende per la terza volta i festeggiamenti dei suoi tifosi.
Quello dei Citizens è un dominio totale ma assolutamente non scontato, dato che le energie sprecate per tenere testa al Liverpool in Premier League avrebbero potuto spompare una squadra già soddisfatta della stagione appena conclusa. Ma con Guardiola al comando tutto può succedere: lo spagnolo infatti non soltanto ha riscritto l’ennesimo record della sua carriera, ma è riuscito a riportare la FA Cup nella parte blu di Manchester dopo 8 anni di digiuno, mettendo così l’ultima spunta verde accanto all’unico trofeo che non era ancora riuscito a vincere da allenatore in Inghilterra.