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F1, Verstappen e Red Bull hanno un problema: sviluppo già finito?

In Red Bull qualcosa ha smesso di funzionare e la F1 se ne giova. Max Verstappen continua a vincere ma le gare sono perlomeno più interessanti. E la sensazione è che l’olandese abbia messo molto del suo in una monoposto che non sembra neanche parente di quella capace di dominare la scorsa stagione.

Red Bull, Verstappen è il vero trascinatore

Il vero trascinatore di questo inizio di stagione è Max Verstappen: la RB20 è stata imbattibile in Bahrein, Arabia Saudita, Giappone e Cina, ma a Imola e in Canada il merito della vittoria è da rintracciare nel piede destro del tre volte campione del mondo capace di vincere con una vettura spinta al limite. Allo status quo, Verstappen guida il Mondiale con 56 punti di vantaggio su Leclerc e 63 su Norris dopo nove gran premi. Anche Christian Horner ha ammesso che la monoposto di questo 2024 è già arrivata al limite: “Max ha fatto un lavoro straordinario. Siamo stati abbastanza competitivi fin dall’inizio della gara. Sappiamo quali sono i nostri problemi, è una bella rimonta per il Monaco. Vincere una gara come questa è una grande ricompensa”.

Perez, la cartina di tornasole della normalità

Immagine | Epa

La cartina di tornasole di una monoposto normale ma non eccezionale è da rintracciare nelle prestazioni di Sergio Checo Perez. Il messicano non era al top con la Rb-19 e sulla monoposto di questa stagione i suoi limiti sono emersi chiaramente: in Canada è stato eliminato in Q1. La squadra è consapevole di non avere un pilota da titolo o in grado di aiutare Verstappen, ma è necessario che il messicano cambi rotta, se non altro per evitare rimonte nel campionato costruttori. Il rinnovo, in questo senso, appare qualcosa di abbastanza inspiegabile. Evidentemente Perez è considerato un numero “2” comunque affidabile o, come sostengono i malpensanti, nessuno dei big vuole andarsi a giocare il testa a testa e la credibilità contro Max Verstappen.

Verstappen e Red Bull, Mondiale comunque alla portata

La Red Bull, lo scorso anno, ha smesso di apportare miglioramenti in estate. Dodici mesi dopo, tutto è cambiato e la sensazione è che questa monoposto sia stata già spremuta come un limone dal tre volte Campione del Mondo. A rincuorare sono comunque le prestazioni. Nonostante le difficoltà accentuatesi nelle ultime settimane, la Red Bull ha vinto due gare delle ultime tre e in generale sei su nove. Abbastanza per continuare a primeggiare in campionato, ma anche per tenere l’asticella dell’attenzione molto alta. In Formula 1 i valori cambiano rapidamente e in questo senso la McLaren è cresciuta tantissimo negli ultimi mesi, esattamente come la Ferrari che al netto di idiosincrasie e giornate storte è comunque una rivale temibile, proprio come la Mercedes. A Maranello e in Inghilterra si cerca di capire se i progressi sono reali ma è comunque innegabile che la Red Bull sia più lenta.

 

Pasquale Luigi Pellicone

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