L’Olanda ha finalmente deciso: Frank de Boer sarà il successore di Koeman sulla panchina degli Oranje. Scartati Van Gaal e Ten Cate, non ritenuti idonei, si è virato su tecnici che erano ancora legati ai propri club: Bosz non ha voluto rinunciare al Leverkusen e anche Ten Hag ha declinato l’offerta rimanendo alla guida dell’Ajax. Scartata l’offerta di Wenger, De Boer è stata l’unica scelta possibile per preparare al meglio la nazionale alle prossime sfide di Nations League e successivamente all’Europeo 2021.
L’attesa è stata lunga ma, alla fine, la KNVB è riuscita a partorire una scelta: F. de Boer prenderà la guida dell’Olanda per guidare gli Oranje nelle prossime sfide di Nations League, dopo i primi incontri diretti dal secondo di Koeman ancora alla guida della compagine. La situazione, nella competizione, è abbastanza buona: una vittoria e una sconfitta (contro l’Italia) che colloca i Paesi Bassi al secondo posto a pari punti con la Polonia ma con gli scontri diretti a favore.
F. de Boer ha l’occasione d’oro di poter risollevare la sua carriera, andata a picco dopo l’esperienza con l’Ajax: alla guida della società di Amsterdam è riuscito a conquistare 4 Eredivisie consecutive, dominando dal 2010 al 2014 e una Johan Cruijff Schaal. Ma tutto si è fermato lì: le ottime credenziali lo avevamo portato ad abbandonare la capitale olandese per trasferirsi a Milano alla guida dell’Inter: l’impatto non è stato dei migliori con il suo 4-3-3 e le sue idee che non hanno attecchito tra i nerazzuri. 14 partite, 7 sconfitte, 10 volte in svantaggio: dopo appena 85 giorni finisce la sua avventura in Serie A. Stessa sorte nel 2017, quando il Crystal Palace decide di tesserarlo per guidare la rosa in Premier League: De Boer inizia con entusiasmo, coordina il mercato riuscendo a strappare delle sue conoscenze all’Ajax, ma anche qui l’avventura è disastrosa: 76 giorni sono sufficienti per l’esonero dopo 4 sconfitte consecutive e un ultimo posto che preoccupava per assenza di schemi e gioco.
Nonostante le tante batoste, De Boer non si arrende e, nel dicembre 2018, riesce a strappare un contratto con l’Atlanta ed approda in MLS. Qui, con un calcio meno tattico e con meno pressioni, riesce ad imporsi con qualche risultato positivo: già l’assenza di un esonero prematuro è una notizia da non sottovalutare. Il suo impatto è ottimo con due trofei in bacheca (U.S. Open Cup e Campeones Cup) e con il terzo posto in classifica generale. L’anno successivo, però, parte in salita con 11 punti nelle prime 12 partite e terzultimo posto: giunge l’esonero con il ripetersi della solita storia.
Adesso l’occasione di una vita, quella chance che ti capita una sola volta e che può cambiarti la carriera: De Boer ha la possibilità di farsi valere con la nazionale, guidarla verso un’ottima Nations League e all’Europeo 2021. Il suo schema sarà il classico 4-3-3 sempre adottato, ovunque sia andato: non ci saranno grosse rivoluzioni rispetto al gioco e ai convocati di Koeman, ma dovremmo attendere le prima partite di ottobre per capire bene quale sarà la sua idea di calcio con gli Oranje. Sicuramente vedremo gioco offensivo, difesa alta e verticalizzazioni veloci: con le giuste accortezze difensive e il ripiegamento totale dei laterali, potrebbe rivelarsi una vera sorpresa. Un altro fallimento decreterebbe la fine di De Boer come allenatore: sbagliare non è ammesso se si vuole tornare ad allenare i migliori club d’Europa.
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