Il Psv ha iniziato nel migliore dei modi l’Eredivisie, inanellando due successi e restando a punteggio pieno dopo 180 minuti dal via: Schmidt è partito veramente bene con una formazione che segue le sue indicazioni e con i nuovi innesti che stanno dando un apporto importante. In avanti, dopo la partenza di Lammers, serviva un rinforzo per poter competere su tre competizioni: la scelta è ricaduta proprio su Eran Zahavi, attaccante in forza al Guangzhou R&F e già conosciuto dal tecnico tedesco dopo la sua esperienza in Asia alla guida del Beijing Guoan.
Eran Zahavi, calciatore israeliano classe ’87, esordì nel calcio professionistico nel 2010-2011 con la maglia dell’Hapoel Tel Aviv dopo aver giocato nelle giovanili della stessa società. Il giovane è promettente, ma non trova seguito nella sua patria con il club deciso a cederlo per avere liquidà da poter spendere sul mercato.
Il Palermo lo notò e grazie a Sabatini che riescì ad ingaggiarlo nel 2011 con una spesa di circa 1.6 milioni di euro: un colpo low cost che permise al ragazzo di approcciarsi con un calcio molto più importante e tecnico. La stagione non fu facilissima per lui con 18 presenze e solo due reti: l’attaccante venne utilizzato anche come centrocampista interno, ala, seconda punta e trequartista. I continui cambi di posizione lo misero in difficoltà non facendo esplodere le sue vere caratteristiche: Zahavi è molto veloce nei primi 30 metri, ottimo scatto e buon dribbling, ha anche un piede educato che gli permette di servire facilmente i compagni di squadra e di regalare fraseggi che alleggeriscono la manovra grazie all’ottima visione di gioco. Il Palermo non gli trova un ruolo definitivo e dopo solo un anno e mezzo decide di cederlo, vendendolo al Maccabi Tel Aviv per un importante ritorno in patria.
Con il Maccabi esplode definitivamente: nelle successive 3 stagioni ben 72 presenze e 99 realizzazioni (3 volte capocannoniere della Ligat ha’Al). Ogni hanno ha segnato sempre molto di più rispetto alle volte che è sceso in campo: l’apice nella stagione 2015-2016 con 24 partite e 35 marcature. Grazie al suo apporto il club mette in bacheca 3 campionati israeliani, 2 coppa d’Israele e una Coppa Toto e torna a giocarsi la Champions League. Questa enorme propensione al gol fa scattare l’attenzione delle società cinesi in cerca di giocatori europei che alzassero il livello del campionato asiatico: la spunta il Guangzhou R&F nell’estate del 2016 grazie a 8 milioni di dollari e a un contratto di 10 milioni al giocatore. Anche in Cina, Zahavi è una macchina difficile d’arginare: in 4 anni sono 91 i centri in 106 match che gli vangono 2 titoli di capocannoniere della Chinese Super League e il riconoscimento di miglior giocatore del campionato nel 2017.
Schmidt lo affronta con il suo Beijing Guoan e ne rimane colpito per la sua estrema facilità di andare a rete. Alla guida del Psv tenta di acquistarlo in qualunque modo, premendo anche sulla cessione di Lammers e sull’esigenza di avere a disposizione una punta affidabile e di esperienza. All’età di 33 anni, Zahavi abbandona la Cina nell’attuale mercato e si accasa al Psv riducendosi l’ingaggio a 2.5 milioni di euro distruggendo il tetto salariare dei Boeren, fisso a 1.8 milioni. Il tecnico ex Leverkusen lo ha voluto fermamente ed è pronto a schierarlo nel suo 4-4-2 al fianco di Malen, arretrando l’ottimo Madueke, autore della sua prima realizzazione in carriera nella scorsa gara contro l’Emmen. Zahavi è essenziale per avere un turn over di qualità nelle tre competizione che vedranno impiegato il club di Eindhoven: fiuto del gol, visione di gioco e voglia di rivalsa nell’Europa che conta, sono i tasti fondamentali sui quali punterà l’attaccante che vuole togliersi le sue soddisfazioni all’ultimo vero contratto della sua carriera.
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