Sono 9 le reti in questo nuvoloso pomeriggio al Goodison Park, in cui tra Everton e Bournemouth non è mancato di certo lo spettacolo! Le due squadre si sono affrontate a viso aperto (forse un po’ troppo), e alla fine ha prevalso quella più “organizzata” e con più giocatori di qualità: l’Everton di Ronald Koeman!
LA DOPPIA FACCIA DELL’EVERTON
Come si può andare in vantaggio per 3 reti a zero nel primo tempo, e rischiare di non portare a casa i 3 punti? Questa sarà una delle domande che si porrà Koeman e alla quale dovrà necessariamente trovare una risposta, in fretta. Il suo Everton alla fine i 3 punti li ha conquistati, mostrando il suo lato migliore e quello peggiore. Come Dr. Jekyll e Mr. Hyde, l’Everton ha espresso due facce in questo emozionante match, riuscendo ad alternare momenti di calcio spumeggiante (al livello delle squadre di vertice), a momenti di totale black out, nei quali le Toffees hanno rischiato seriamente di mandare all’aria tutto. Analizziamo questi due lati separatamente.
DR. JEKYLL
Il primo tempo dell’Everton è stato perfetto. Ogni giocatore ha svolto il suo dovere senza errori. Il risultato di 3-0 dopo soli 30 minuti è la sintesi di un match impostato ed affrontato nel modo giusto. Il falso 4-3-3 di Koeman è stato assimilato dai calciatori delle Toffees, che hanno demolito il Bournemouth sotto ogni punto di vista, insegnando calcio per 45 minuti.
La particolarità dell’Everton “buono”, risiede nell’alternanza dei centrocampisti. Schneiderlin, Barry, McCarthy e Barkley. 4 centrocampisti per 3 ruoli. Uno dei quali, a turno, ma prevalentemente Barkley e McCarthy, fa un movimento in profondità per creare lo spazio tra difesa e centrocampo che destabilizza gli avversari, creando vuoti che i compagni sono pronti a sfruttare. Non a caso, oltre al poker di Lukaku, le altre due reti sono arrivate da McCarthy e Barkley, rispettivamente nel primo e nel secondo tempo.
MR. HYDE
Il lato “cattivo” dell’Everton è emerso nel secondo tempo, nella prima mezz’ora in particolare. Joshua King ha accorciato le distanze fino al 3-2 in soli 10 minuti, spaventando il pubblico delle Toffees che ha rischiato di dover assistere a una rimonta indecorosa. Sotto accusa ovviamente la linea difensiva, che si è fatta trovare impreparata troppe volte. Non può passare inosservata però l’assenza di filtro a centrocampo, zona in cui, nei primi 30 minuti del secondo tempo, le Cherries hanno dettato legge. Buona gara per la linea mediana dell’Everton, certo, ma quando i centrocampisti delle Toffees hanno il possesso della sfera e possono farla correre. Senza palla Barry e compagni sono apparsi totalmente disorganizzati, soffrendo in quasi ogni situazione di possesso Bournemouth. E’ doverosa, in questa critica alla fase difensiva dell’Everton, una nota di merito al portiere Joel Robles, senza i cui interventi avremmo assistito ad una rimonta pazzesca.
Quando Lukaku decide di vincere
Infermabile, devastante, incontenibile. Sono solo alcuni degli aggettivi che servono a descrivere la prestazione del numero 10 Romelu Lukaku. 4 gol e 1 assist. La punta di diamante dell’Everton, in una partita così ricca di gol, ha rubato la scena a tutti. Oltre alla bravura nel gonfiare la rete, si è visto il miglior Lukaku in ogni fase di gioco. Il belga ha corso su ogni pallone, riuscendo a mantenere un alto livello di lucidità nonostante il lavoro sporco a cui è chiamato durante l’arco di tutta la partita. Oggi si è dimostrato uno di quei bomber in grado di fare reparto da solo, e ormai non se ne trovano molti in Europa.
Con questa prestazione super, ha risposto alle chiacchiere di chi diceva non fosse più felice di stare a Liverpool e avesse voglia di cambiare aria. 4 gol che lo proiettano in cima alla classifica marcatori, consentendogli di superare Kane, Ibra, Sanchez e Diego Costa con una sola partita. Con questo tipo di prestazioni, Lukaku può trascinare l’Everton ben più in alto di dove le Toffees stazionano ora (settimo posto), date le difficoltà delle altre big in questo momento della stagione. Koeman però dovrà cambiare qualcosa a livello difensivo, perché una squadra a due facce, difficilmente può arrivare lontano.
Per non essere banali, invece dei gol vi mostriamo la giocata fantastica con cui Lukaku ha liberato McCarthy per il terzo gol dell’Everton: