Con la vittoria ottenuta dall’Inghilterra ai danni della Francia (2-1), si è conclusa la prima giornata degli Europei Under 19. I Young Lions sono riusciti ad avere la meglio sui transalpini grazie ad un avvio sprint che ha portato al doppio vantaggio dopo neanche dieci minuti di gioco: la sfida odierna ci ha permesso di vedere due attaccanti dall’enorme potenziale. Dominic Solanke, del Chelsea, e Jean-Kevin Augustin, del Paris Saint Germain.
FULL TIME: #YoungLions 2-1 @equipedefrance
Get in! #ENG are off to a winning start at the #U19Euro Finals. pic.twitter.com/cxFowqscvr
— England (@England) July 12, 2016
DOMINIC SOLANKE – A trionfare, quest’oggi, è stato il centravanti dei Blues. Il ragazzo, classe 1997, ha segnato un gol e provocato l’autorete che hanno poi condizionato la sfida. La partenza bruciante dell’attaccante del Chelsea è stata decisiva: in occasione del gol messo a segno, è stato bravissimo ad infilarsi tra le linee della difesa avversaria e sfruttare alla perfezione il meraviglioso assist di Ojo. La sua prestazione è calata nella seconda frazione di gioco dove l’Inghilterra ha abbassato il proprio baricentro per impedire la manovra francese.
Nonostante sia alto 185 centimetri, l’attaccante inglese, con origini nigeriane, è rapidissimo (come ha dimostrato anche oggi, in occasione del gol segnato). Poter contare su un’accelerazione elevata e su un fisico decisamente possente rende il giocatore del Chelsea un bersaglio difficile per ogni difensore. Riesce a tenere il pallone ben saldo ai piedi e, nello stretto, risulta essere un dribblatore eccezionale. Ad un mix già esplosivo possiamo aggiungere la sua attitudine a lottare su ogni pallone. Dopo aver trascorso un anno al Vitesse, Solanke è pronto a tornare a casa: lo aspetta Antonio Conte.
JEAN-KEVIN AUGUSTIN – Il talentuoso giocatore del PSG ci ha provato in tutti i modi a riprendere una partita che si era messa malissimo. Il suo gol è una meraviglia per gli occhi: allunga il piede e con l’esterno colpisce al volo un pallone gettato nella mischia da Harit. Aver avuto Ibrahimovic come insegnante, ha reso Augustin un alunno migliore.
Il francese è più basso del pari età inglese (1,77 metri) ma può contare su un’accelerazione veramente difficile da contenere. Non solo: è bravo nelle conclusioni volanti ma non disdegna il tiro dal limite dell’area. È prevalentemente destro ed ama tentare la conclusione a giro sul secondo palo. Se non ci sono spazi se li crea grazie al suo dinamismo: è in grado di allungarsi il pallone e calciare in un intervallo di tempo brevissimo. Dopo l’ottima esperienza sotto la guida di Blanc, è pronto al definitivo salto di qualità con Emery.