Europa League, Roma una sola possibilità per salvare la stagione

La Roma di Claudio Ranieri domina il Porto al Dragao per oltre un’ora, ma deve accontentarsi di un pareggio arrivato dopo 20’ in inferiorità numerica. I giallorossi chiudono l’andata dei play off di Europa League con la lingua a penzoloni e un misto fra rabbia e sollievo: penalizzata dalla direzione arbitrale, la Roma ha rischiato di perdere una partita dopo avere a lungo meritato da vincere è stato sin troppo reale.

Europa League, la Roma si caccia nei guai

La sfida in Portogallo lascia in eredità pregi e difetti di una squadra che ha la capacità quasi innata di cercarsi i guai e, una volta trovati, di infilarsi nella spirale sino a sfiorare il caos. In pochi minuti, dal possibile 0-2 si è passati al gol del pareggio e a un finale agonico. Cristante ha sfiorato il raddoppio, prima di rimediare anche abbastanza ingenuamente il secondo giallo. Nel frattempo il Porto aveva trovato il gol del pareggio su deviazione di Baldanzi sul contropiede nato da un calcio d’angolo a favore della Roma. Ancora una volta,i giallorossi, al netto di decisioni arbitrali che hanno fatto perdere (legittimamente)  l’aplomb anche a un signore del calcio come Ranieri, hanno manifestato più di qualche limite nella gestione del match. Ancora una volta è mancata quella cattiveria necessaria per chiudere la sfida, specialmente in alcuni elementi che avrebbero potuto e dovuto spostare gli equilibri prendendosi sulle spalle la squadra. Ogni riferimento a Dovbyk e Pellegrini, incapaci di trascinare la Roma dopo la rinuncia forzata a Dybala, non è casuale.

Passare il turno per tenere viva la stagione

Restano 90’ per portarsi a casa una qualificazione comunque ancora largamente possibile.  E non esistono alternative possibili, del resto. Anche perché la stagione della Roma è appesa all’Europa League, peraltro giardino di casa della squadra giallorossa che ha centrato due semifinali e una finale nelle ultime tre partecipazioni. Anche le scelte di Ranieri hanno lasciato intendere che il focus è puntato su una competizione che resta comunque la più veloce e abbordabile per centrare il traguardo dell’Europa che conta, irraggiungibile in campionato. Fondamentale, dunque, mandare a memoria la lezione di Milano. Con il Milan era una partita senza un domani, esattamente come sarà quella con il Porto all’Olimpico. A San Siro, però, si è vista una Roma tutt’altro che presente a se stessa come sarebbe dovuta essere. Vietato ricalcare il canovaccio di San Siro, anche perché dopo la EL sono finiti tutti i possibili esami di riparazione. Si viaggerà di 180’ in 180’ sperando di guadagnarne abbastanza per presentarsi a Bilbao.

 

 

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