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Europa League: Fenerbahce, Zenit e St. Liegi incontrano le olandesi

Al via il secondo turno di Europa League con le olandesi chiamate ad una prova di maturità. Il Feyenoord, dopo il grande esordio, vola in turchia contro il Fenerbahce. In trasferta anche l’Az, ospite dello Zenit, mentre, comodo in casa, l’Ajax ospiterà lo St. Liegi. Tutte e tre le formazioni puntano ai 3 punti per continuare sull’ottima strada intrapresa. Andiamo ad analizzare i rispettivi avversari…

IL FENERBAHCE OSPITA UN FEYENOORD IN GRAN FORMA

I turchi del Fenerbahce sono pronti ad ospitare il club olandese più in forma del momento: il Feyenoord. La rosa di Rotterdam sta dominando l’Eredivisie a punteggio pieno. Una marcia che ha messo in risalto l’ottimo reparto offensivo con ben 21 reti in 7 gare, una media gol di 3 reti ad incontro. Un rullo compressore che non ha lasciato scampo neanche al Manchester di Mourinho, sconfitto 1-0 all’esordio in Europa League. Van Bronckhorst si affiderà ai fedelissimi con Jorgensen, Elia e Toornstra in avanti. Al centrocampo non potrà mancare Vilhena, Kuyt ed El Ahmadi. La formazione biancorossa è in uno stato di forma incredibile e non vuole fermarsi, continuando a macinare vittorie su vittorie. La terra turca, però, non è facile per nessuno soprattutto per gli ospiti. Proprio sul fattore campo si baserà l’offensiva del Fenerbahce che schiererà il dodicesimo uomo: il tifo. I tifosi saranno caldi e veementi, pronti a trascinare i propri idoli alla vittoria. Al 4-3-3 olandese, il tecnico Advocaat risponderà con il classico 4-5-1 o più correttamente un 4-1-4-1. I gialloblu schiereranno Topal davanti alla difesa come mediano di interdizione ma anche come l’uomo aggiunto in fase di spinta, per arginare l’attacco nemico. I centrali di difesa, Kjear e Skrtel, sono esperti in ampito europeo e cercheranno di concedere il meno possibile, aiutati dal ripiegamento di Van der Wiel sulla destra, ex Ajax e conoscitore del calcio in Eredivisie. Altro “ex” del campionato dei Paesi Bassi è Lens, centrocampista laterale (trascorsi nel Psv, Nec e Az) che appoggierà con i suoi cross l’unico terminale offensivo: Emenike. Tenuti a riposo, nell’ultima giornata di Super Lig, troviamo Stoch e Sow, pedine importanti per il tecnico olandese che non esclude un loro impiego fin dall’inizio. Non sarà una passeggiata di salute per il Feyenoord, ma il sapore della vittoria è difficile da mandar via, soprattutto quando ci si fa l’abitudine.

LO ZENIT CHIAMA L’AZ E IL CLUB DI ALKMAAR RISPONDE

Molto difficile la seconda sfida in Europa per l’Az Alkmaar che dovrà affrontare lo Zenit. I russi arrivano da un brutto pareggio contro l’Anzhi, dopo un doppio vantaggio maturato in 20 minuti. La rimonta ha allontanato la formazione di San Pietroburgo dalla vetta che ora dista 3 lunghezze. Inutili le reti del mattatore Dzyuba coadiuvato dal sempreverde Shatov, autore dei 2 assist vincenti. Nel 4-3-3 di Lucescu, la punta si muove molto meglio, cerca la profondità e attacca il primo palo con molta più cattiveria, rispetto al passato con Villas Boas. Il reparto che ancora non convince è la difesa che pecca di concentrazione: Neto e Criscito, ex conoscenze italiane, non sono ancora ben rodati, soprattutto l’ex Genoa adattato da centrale. Zhirkov da peso sulla fascia sinista con la sua esperienza e fantasia, ma l’età inizia a farsi sentire anche per lui che non arriva mai lucido a fine gara. La formazione tiene bene il campo, ma tende a disunirsi ai primi accenni di stanchezza. Inutile l’eterno fiato di Witsel che ultimamente predica nel deserto. Nonostante questi problemi, i russi rimangono ostici e rocciosi, in grado di strappare il risultato con le unghie e con i denti. L’Az dovrà fare molta attenzione ed è chiamato ad una vittoria per poter rimanere in corsa per i sedicesimi di finale. Il club di Alkmaar giunge da un pareggio contro gli Eagles per 2-2 con un favoloso Weghorst (doppietta), ex Heracles e sostituto dell’iraniano Jahanbakhsh, assente del match. Vlaar guidarà una difesa un po’ molle nelle ultime uscite che dovrà stare attenta a contenere gli attaccanti avversari, veloci e con molta qualità nelle gambe. Un incontro tutt’altro che facile, ma gli olandesi non possono perdere altri punti per non salutare in anticipo l’Europa League.

L’AJAX PENSA ALL’EUROPA E ATTENDE LO ST. LIEGI

I lancieri sembrano aver ritrovato la giusta via avendo messo alle spalle la brutta crisi attraversata. Dopo l’eliminazione ai preliminari di Champions e gli addii illustri, Bosz ha trovato la giusta medicina per tornare a vincere. In campionato, il club della capitale, è al secondo posto insieme al Psv e a 5 lunghezze dal Feyenoord capolista. Traore insieme a Dolberg e Younes iniziano a trovare affinità e soprattutto a vedere la porta con gol di ottima fattura. Klaassen dirige dalle retrovie dettando i tempi e ricoprendo un ruolo più davanti alla difesa. L’acquisto di Ziyech dal Twente è stata la chiave della svolta: Bosz ha trovato un trequartista puro, con il vizio del gol e che può creare superiorità con i dribbling senza sbilanciare la squadra, poichè a coprire resta Klaassen con Schone. I reparti ora sono allineati e non lasciano parti di campo scoperte. All’Amsterdam Arena fa capolino lo St. Liegi con ben 5 risultati utili consecutivi in Jupiler League di cui 3 vittorie consecutive. Il club belga occupa il secondo posto in classifica a 4 lunghezze di distazza dal primato. Una situazione analoga ai rivali in Eredivisie. Da tenere d’occhio è sicuramente l’ex attaccante di Parma e Inter, l’algerino Belfodil. La punta ha messo a segno 2 reti e un assist in 8 gare e sta iniziando a giocare con più continuità. La sua velocità e il suo dribbling secco possono mettere in difficoltà qualsiasi difensore. In porta invece troviamo l’ex Bari, Gillet che non sta vivendo un periodo roseo dopo un paio di papere clamorose. L’esperto estremo difensore dovrà fare del suo meglio per negare la gioia della rete agli attaccanti dell’Ajax. Nel 4-3-3 del tecnico Jankovic, un ruolo importante lo ricopre l’attaccante laterale di destra Junior. Importantissimi sono i suoi assist per gli attaccanti, ma un classico schema utilizzato dal club belga è quello di far arrivare sul fondo il ragazzo che, invece di crossare al centro, scarica indietro verso il limite dell’area, per l’accorente centrocampista. Una volta su 3 la palla gonfia la rete. L’Ajax non può permettersi distrazioni anche se i 3 punti sembrano una formalità, ma mai dire mai con i lancieri.

 

 

Andrea Mariani

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