Una Roma sorprendente, in positivo, in Europa League, in fondo terreno di caccia della squadra giallorossa. In pochi avrebbero scommesso in un pareggio in casa del Tottenham, ma anche se una rondine non fa primavera, rende meno freddo l’inverno giallorosso. Il 2-2 maturato in casa degli Spurs lascia in eredità la sensazione che qualcosa, seppur di poco, si sia mosso.
La fotografia del nuovo corso è nella prestazione di Hummels. In tre parole ha riassunto in 90′ i primi tre mesi romani: frustrazione, coraggio e rivalsa. Il tedesco, pronti via, ha iniziato nel peggiore dei modi possibili procurando il calcio di rigore per i padroni di casa e ha chiuso con il gol del 2-2 che dà morale e soprattutto la speranza che qualcosa possa essere cambiato. Senza lanciarsi in esercizi di ottimismo esagerato, perché il punto non migliora la classifica in Europa League né vi sono controprove in campionato, la Roma ha perlomeno dato l’idea di avere recepito e assorbito le idee di Claudio Ranieri.
Il tecnico ha chiesto la prestazione e la presenza mentale e ha trovato entrambe. Sebbene non sia stata scintillante, anzi tutt’altro soprattutto a livello tattico e in alcuni singoli, la Roma ha interpretato la partita con i sentimenti: ha provato a correggere i propri difetti con il carattere. Esattamente come Hummels, che con Angelino ha regalato il primo gol e sempre con l’assist dello spagnolo ha trovato la rete del pareggio. Un premio al lavoro e al coraggio.
A proposito del 2-2, ci sono pareggi e pareggi. Quello arrivato in Belgio con il Saint Gilloise è stato deprimente. Il segno X maturato nel North London, lascia in eredità una Roma viva in ogni settore del campo, dopo due mesi assai difficili. I limiti, sia chiaro, restano: Ranieri non ha la bacchetta magica, ma ha ottenuto le prime risposte da una squadra ancora alla ricerca di sé stessa. Non si è ancora ritrovata ma perlomeno si è ricompattata. Anche a Napoli si era visto qualcosa, ma da Londra arriva la prima conferma che il bicchiere sia mezzo pieno.
Per la prima volta, dopo mesi, si è rivista una squadra disposta a prendersi la responsabilità di correre qualche rischio e a dare fondo alle risorse a disposizione. Se questi sono i presupposti della Roma 3.0, in casa giallorossa si può guardare al futuro in modo diverso: con l’Atalanta giocherà da sfavorita, ma non sarà né si sentirà vittima sacrificale. È un bel progresso rispetto alle ultime settimane, o, se si vuole guardare la realtà da una diversa prospettiva, è l’istantanea di quanto sia stata orribile, sinora, la stagione giallorossa.
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