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L’urlo nel silenzio del Manchester United

Un’Europa League vista solo attraverso il filtro delle telecamere: a Linz come a Francoforte nessuno ha potuto assistere alla partita, eppure c’è chi nel silenzio di questo turno è riuscito a fare la voce grossa. Quella del Basilea a Francoforte è sicuramente una grande impresa, ma lo 0-5 Manchester United in casa del Lask è una candidatura alla vittoria finale.

Presto per fare proclami, anche perché questa edizione ha ancora tantissime cose da chiarire tra calendari, doppie sfide che potrebbero diventare singole e sviluppi legati all’emergenza che sta colpendo tutto il mondo. Eppure il messaggio lanciato dai Red Devils è di quelli importanti, perché dopo un torneo vissuto con fin troppe distrazioni adesso stanno arrivando anche i risultati pesanti: con il Brugge il ritorno è stato un dominio, viziato sì da un’espulsione anticipata che ha facilitato tutto, ma stavolta invece la vittoria è stata netta.

E a farne le spese è stato il Lask, la rivelazione dell’edizione, dovuto tornare coi piedi per terra e probabilmente anche in anticipo a casa. Cinque gol in casa sono una punizione severa per quella che è stata la partita, ma anche un punto esclamativo sul discorso qualificazione, ormai saldamente in mano ai Red Devils soprattutto per via del finale in cui sono piovuti gol soprattutto per gli errori del portiere Schlager. A segno ci sono andati un po’ tutti: l’uomo del momento Ighalo, i giovani James e Greenwood, il veterano Mata, il ritrovato Pereira.

Segnali che questo United è davvero cambiato, nell’atteggiamento e nei risultati: non più la squadra approssimativa di qualche tempo fa, ma una corazzata in grado di far capire chi è al momento la vera favorita del torneo. Anche la bella ripresa in campionato dà segnali di coraggio per far capire che questo tipo di prove non è dovuto solamente al gap tecnico con i risultati, e ora tutti dovranno guardare i ragazzi di Solskjaer come i principali indiziati a vincere il torneo.

Anche perché c’è chi in questi giorni non avrà neanche la possibilità di rispondere sul campo, ma dovrà accontentarsi di guardare quest’Europa League alla tv. Che poi è anche l’unico modo per seguire certe partite, visto che allo stadio non c’è nessuno. La vittoria solitaria, l’urlo nel silenzio del Manchester United nell’edizione più surreale di sempre.

Simone Gamberini

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